Intervento del Segretario politico provinciale D.C. di Frosinone, Giuseppina Papa, agli Stati Generali della Democrazia Cristiana (Roma – 18/19 gennaio 2019).

Intervento del Segretario politico provinciale D.C. di Frosinone, Giuseppina Papa, agli Stati Generali della Democrazia Cristiana (Roma – 18/19 gennaio 2019).

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Intervento del Segretario politico provinciale della D.C. di Frosinone, Giuseppina Papa, agli Stati Generali della Democrazia Cristiana (Roma – 18/19 gennaio 2019),

Questi Stati Generali della Democrazia Cristiana attestano, oggi, il grande sforzo che, da più parti, si sta compiendo per riunificare le varie componenti democristiane disperse e per elaborare un’offerta elettorale unitaria, credibile e competitiva.

Prof.ssa Giuseppina Papa – Segretario politico provinciale D.C. Frosinone

Ciò in un momento in cui, sia nella Chiesa che nella società civile italiana, grande è la preoccupazione per la realtà corrente, sotto vari punti di vista, e forte è la richiesta e la necessità di un rinnovato impegno dei cristiani cattolici in politica.

La costruzione di questa “casa comune” per tutti i democristiani “di buona volontà” che vogliono tornare, non è cosa facile: tante e varie sono le opinioni e le interpretazioni ma ciò che dev’essere chiaro è che la Democrazia Cristiana è un partito laico, aconfessionale, interclassista, pluralista, solidale, orientato al bene comune si…ma di incontrovertibile ispirazione cristiana, da cui anche la sua denominazione.

Questo partito non può prescindere né dal rispetto della Costituzione, né tantomeno dal riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa e dall’insegnamento teologico cristiano.

Dunque esso ha tutto ciò che serve per avere la forza di non uniformarsi “alle cose del mondo” ma di essere “lievito” e strumento per la costruzione di un’umanità e di un mondo migliore.

Dal momento che, per usare le stesse parole del papa emerito Benedetto XVI “senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli è”.

Dunque occorre essere “se stessi” ma per esserlo bisogna “non tradire se stessi” e mostrarsi autentici e fermi su idee e valori.

Un cristiano, ed in particolare un cristiano impegnato in politica, deve sempre tener presente che “la politica è la più alta forma di carità” (come ci ricorda San Paolo VI) e che bisogna “servire e non servirsi” (di essa) come raccomanda Don Luigi Sturzo.

E che non è possibile separare la propria fede dalla vita, ma che esse devono fondersi insieme per il raggiungimento del bene comune.

Non a caso Giorgio La Pira ricorda che: “la realtà storica è insieme opera di Dio e opera dell’uomo: Dio è l’Alfa e l’Omega della storia, la causa prima e quella ultima. Ma è una causa che non ostacola la libertà dell’uomo il quale, a sua volta, non è esente dal collaborare con la Provvidenza”.

D’altronde lo stesso San Giovanni Paolo II ricorda che nessuno può abdicare al dovere della politica nelle sue diverse forme.

Ma in quale panorama sociale, economico, culturale viene ad interfacciarsi questo antico e, nello stesso tempo, nuovo, rinnovato, partito?  Un partito che, come un’araba fenice, sta rinascendo dalle sue ceneri?

Dal punto di vista etico – culturale, ben sottolinea Benedetto XVI che l’Italia, come il resto del mondo occidentale, è in pieno declino spirituale e morale.

Ciò ha un’origine precisa, secondo questo grande pontefice, ovvero l’Illuminismo che ha prodotto sistemi atei in cui “Dio (è) considerato una mera proiezione dell’animo umano, un’illusione”. Da ciò è seguito, in particolare nel secolo scorso, il diffondersi di un atteggiamento di autonomia assoluta dell’uomo, che è diventato misura ed artefice esclusivo della realtà, da cui i vari totalitarismi, impoverendo, di fatto, il suo essere creatura “ ad immagine e somiglianza di Dio”.

Ai nostri giorni  ciò si è tradotto in una forma di “ateismo pratico”, nel quale non si negano le verità di fede e i riti religiosi ma si ritengono irrilevanti per l’esistenza quotidiana, si crede in Dio in modo superficiale, anzi si vive come se Dio non esistesse.

Tale realtà ha condotto ad una profonda crisi di valori, dal momento che, oscurando il riferimento divino, si è oscurato anche l’orizzonte etico. Da qui lo spazio per l’insorgere dei mali moderni, ovvero: relativismo, nichilismo, individualismo e una concezione ambigua della libertà.

E questo ha prodotto grandi e gravi conseguenze: corruzione, mancanza di senso del dovere, di rispetto per se stessi e per gli altri, di amore per la Patria, per le proprie radici, la propria cultura; liberalismo sfrenato e conseguente sfruttamento umano a tutti i livelli, specie dal punto di vista lavorativo, il diffondersi di comportamenti lesivi per se e per gli altri (uso di droghe, aborto, comportamenti a rischio). Mentre, tra le altre cose, fondamentale  per la DC è la difesa della vita (dagli albori al suo estinguersi naturale) e la tutela della famiglia tradizionale.

Grande è, infatti, la confusione e lo smarrimento prodotti dalla dittatura del “tutto è buono”e “tutto è possibile” quando così non è. E molto chiara deve essere ad ogni cristiano, e politico cristiano, l’equazione: “Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Quando tale equazione diventa espressione di un conflitto egli sa,egli deve sapere come agire. Certo è che la fedeltà ai propri principi cristiani può avere un prezzo molto alto, ed essere causa di contrasti, persecuzioni, dolori.

Un esempio fulgido e coraggioso di politico che pagò con il martirio la testimonianza che “l’uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale” e che esiste una dignità inalienabile della coscienza, è San Tommaso Moro, non a caso Patrono dei governanti e dei politici.

Dunque occorre lavorare insieme e in concordia per il raggiungimento di un obiettivo comune perché “unione è sinonimo di forza” come raccomanda De Gasperi.

Potranno essere di aiuto, in questo impegno, le indicazioni contenute nel “Decalogo del politico cristiano” di Don Luigi Sturzo che raccomanda onestà, sincerità, pazienza, non promettere traguardi che non si possono raggiungere ecc.ecc…

Così come “Le Beatitudini del politico”, enunciate dal cardinale vietnamita Francois Xavier Nguyen Van Thuan, che fu rinchiuso per ben 13 anni nelle carceri dal regime comunista di quel Paese, per la sua fede.:

  • Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.
  • Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.
  • Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.
  • Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
  • Beato il politico che realizza l’unità.
  • Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.
  • Beato il politico che sa ascoltare.
  • Beato il politico che non ha paura.

E, infine, teniamo sempre presente l’esortazione dell’On Aldo Moro ad un “nuovo senso del dovere” in grado di salvaguardare libertà e diritti fondamentali.

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Prof.ssa GIUSEPPINA PAPA (Ceccano / provincia di Frosinone) 

giuseppina.papa@dconline.info * 328-9447022

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Congratulazioni Prof.Giuseppina Papa. Aggiungo, la giustizia essenziale per una democrazia al fine di mettere in atto il Bene Comune come principi di vita. Grazie Professoressa. Buona D C.Buon pomeriggio

luca cesari
5 anni fa

congratulazioni,

luca cesari
5 anni fa

congratulazioni Giuseppina,