IMMIGRAZIONE: TANTO POPULISMO, NESSUN FATTO CONCRETO ! (PARTE QUINTA) 

IMMIGRAZIONE: TANTO POPULISMO, NESSUN FATTO CONCRETO !  (PARTE QUINTA) 

A cura di Goffredo di Buglione  *  www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

< Goffredo di Buglione è stato un cavaliere franco e uno dei comandanti della prima crociata.

Dopo il riuscito assedio di Gerusalemme, Goffredo divenne il primo sovrano del nuovo Stato Crociato, il Regno di Gerusalemme ma, secondo la leggenda rifiutò il titolo di Re in quanto credeva che l’unico vero Re di Gerusalemme fosse Cristo.

Lo pseudonimo scelto è per ribadire il profondo credo religioso, la speranza di riunificazione del Centro e , sotto un’unica bandiera, essere tra i promotori di un’Europa unita al raggiungimento di obiettivi comuni, secondo i canoni dei padri fondatori,  nonostante le differenze di “credo”>.

< IMMIGRAZIONE: TANTO POPULISMO, NESSUN FATTO CONCRETO ! >  (PARTE QUINTA) 

In tale confusione e giochi di potere, oltre al classico e rodato traffico di armi e droga, si è instaurato il traffico di “uomini”. La maggior parte, come dicevo, non proviene da zone di guerra, ma vengono prelevati a forza da villaggi. Si tratta di giovani, donne, possibilmente in stato interessante e bambini. Certo alcuni vengono ingannati da migliore vita, ma molti vengono prelevati a forza. E i soldi dove li prendono? Sono “prestati”, per poi venire ridati una volta arrivati in Europa tramite percentuali sulle loro attività, che spesso sono la prostituzione o il commercio di droga.

Uno dei principali “centri di smistamento” di questi schiavi del terzo millennio è Agadez, in Niger e da lì partono le carovane che attraversano il Sahara. Le tratte lungo il deserto libico e algerino sono note e facilmente individuabili con i mezzi di oggi, vuoi satelliti spia, vuoi tramite UAV (gli aerei telecomandati a distanza), e quindi il traffico, se si volesse, potrebbe essere interrotto.

Ma gli interessi sono molti e provengono da più parti. C’è anche un aspetto “religioso”. Sembra incredibile, ma è noto che da quando gli ottomani sono stati cacciati dall’Europa che hanno in serbo la sua riconquista. Loro non hanno il timing che abbiamo noi occidentali. A loro interessa raggiungere l’obiettivo, anche lentamente nel tempo, se non possono con la forza. Gli estremisti islamici più volte hanno detto “con le vostre leggi vi conquisteremo, con le nostre vi domineremo”.

Effettivamente l’Occidente è diviso in molti settori, non ha una comune politica estera, non ha obiettivi comuni ne una comune politica industriale ed economica, ne una politica sull’immigrazione anzi, paradossalmente, i vari Stati dell’UE tendono a rivaleggiare e a osteggiarsi tra loro, rendendo ancora più debole il tessuto sociale.

Ed ecco che il continuo flusso di islamici si radicalizza nei vari Stati, inizia a prendere posti di rilevanza politica, iniziano a spuntare minareti e moschee più o meno legali, iniziano a pretendere il rispetto delle loro tradizioni anche se contrari alle nostre leggi. E noi non sappiamo reagire.

Ora immaginate un flusso al contrario, europei che in massa emigrano verso il Maghrebo il Medio Oriente e volessero imporre le loro tradizioni e usanze, come la costruzione di Chiese, le donne che lavorano e che possono uscire da sole e al mare in costume…..ecco, immaginate cosa accadrebbe.

Noi li abbiamo accolti, ma non li abbiamo integrati! Li abbiamo lasciati liberi di conquistare interi quartieri delle nostre città, costringendo gli abitanti originari a sottostare alle loro prepotenze o a “emigrare” in altri siti. Gestiscono il mercato ambulante in maniera organizzata, senza che nessuno li fermi, se non qualche rara retata senza conseguenze sostanziali se non il ritiro della merce del giorno.

Hanno lavanderie, autolavaggi, frutterie e i negozi di kebab spuntano come funghi. Li troviamo nei ristoranti come aiuto in cucina ma anche come camerieri o pizzaioli, nei mercati , proprietari di bar e così via. Direte: anche noi italiani abbiamo fatto questi lavori umili e venivamo trattati come “inferiori”.

Vero, ma con una differenza: noi eravamo obbligati a osservare le leggi e le usanze di dove stavamo, stare entro determinate regole e comunque era sempre in un contesto occidentale. Loro no, hanno maggiori libertà e delle regole….non mi sembrano che li osservino in quanto si sono ben presto resi conto che da noi esiste un’impunità diffusa. Se non si opera in maniera decisa, a breve saremo noi stranieri in Patria!

Gli africani salvati dai barconi, quasi tutti ragazzi giovani, tutt’altro che deperiti, anzi con fisici incredibili, invece, li troviamo per lo più gironzale tutto il giorno senza fare nulla, senza che nessuno gli dica cosa fare. Però li vedi tutti col cellulare, con scarpe da ginnastica nuove alcuni anche ben vestiti. Perché nessuno li impiega, non so, nella pulizia strade, giardini e via dicendo, ovvero in quelle attività dove noi siamo totalmente carenti!

Se gli insegnassimo un pò di italiano e le basi del nostro ordinamento giuridico, diritti e doveri, vedremmo che, piano, piano si integrerebbero verrebbero accettati senza particolari problemi. Nelle condizioni attuali, invece,vengono percepiti come parassiti che vivono alle spalle del contribuente senza dare nulla in cambio. Conoscono bene i loro diritti, meno, quasi per nulla, i loro doveri. Chi c’è dietro questa gestione? Certo, le organizzazioni criminali trovano terreno fertile e nuovi adepti, come  anche tra gli italiani in mancanza di lavoro e…volontà di fare.

Soluzione?     

Il principio che vale sugli aerei, lo si deve applicare anche nel caso dell’immigrazione. Avrete notato, forse no perché durante le spiegazioni si è distratti, che quando gli assistenti di volo spiegano il da farsi in occasione di emergenze, si raccomandano che la maschera dell’ossigeno che scende dagli appositi contenitori in caso di depressione, venga indossata prima dall’adulto e poi dal bambino accanto. Un controsenso? Una forma di egoismo?

No, una maggiore sicurezza di aiutare il prossimo. Infatti in tali emergenze se si perde tempo ad aiutare prima il bambino invece di se stessi, c’è il rischio che perda sensi l’adulto col risultato di avere due persone da aiutare invece di una. Invece se l’adulto si mette subito in sicurezza ha maggiori probabilità di successo di aiutare il bambino, ovvero la persona più debole.

Così dovrebbe funzionare anche da noi. Obiettivamente l’Italia è vero che sta meglio dei Paesi africani (di tutti?), ma abbiamo tanti e tali problemi (è inutile che li elenchi, vero?) che non possiamo aiutare altre persone se prima non mettiamo un po’ a posto il nostro Paese. Ricordo che abbiamo avuto ingressi massici di albanesi, rumeni, polacchi e poi filippini, indiani e ora africani. Il nostro sistema ormai è saturo, non regge ed è così che si creano le condizioni di ostilità verso il prossimo. Dobbiamo prima mettere in ordine un pò di cose nel nostro interno, e poi aiutare con più vigore il prossimo, ma in maniera costruttiva, non assistenziale.

L’Europa dovrebbe essere unita nel creare in situ condizioni di lavoro e sviluppo e non fare donazioni a chi detiene il potere, aumentando la povertà nei Paesi stessi e la corruzione. Per chi la conosce un pò, l’Africa è un continente eccezionale, pieno di ricchezze, un pò come il sud America, ma sfruttato da compagnie internazionali che poco hanno a cuore, a questo punto, anche il futuro dell’Europa.

L’Onu dovrebbe prendere un’iniziativa forte, decisa, anche militare e andare in quei posti, come Sudan, Libia e Somalia creando delle ampie fasce di sicurezza dove industrie europee possano sviluppare le loro attività con mano d’opera locale, sotto una stretta sorveglianza del flusso economico. Si svilupperebbe l’agricoltura, nascerebbero piccole imprese e migliorerebbero infrastrutture e assistenza medica. Con lavoro e casa, nessuno si sposterebbe, anzi, molti sarebbero invogliati a rientrare nel loro paese d’origine e si avrebbero condizioni ottimali per uno scambio interculturale e interraziale senza precedenti,che porterebbe alla crescita economica e culturale sia dell’Africa che dell’Europa. Ma si vuole tutto ciò?

Se invece si dovesse continuare su questa strada, il futuro è ….

La vecchia DC aveva questo come obiettivo; la nuova si dovrà muovere su questi binari e riportare l’Italia ad essere uno degli interlocutori principali con l’Africa, specie di quella sahariana.

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A cura di Goffredo di Buglione  *  www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

(*) Goffredo di Buglione è stato un cavaliere franco e uno dei comandanti della prima crociata. Dopo il riuscito assedio di Gerusalemme, Goffredo divenne il primo sovrano del nuovo Stato Crociato, il Regno di Gerusalemme ma, secondo la leggenda rifiutò il titolo di Re in quanto credeva che l’unico vero Re di Gerusalemme fosse Cristo. Lo pseudonimo scelto è per ribadire il profondo credo religioso, la speranza di riunificazione del Centro e , sotto un’unica bandiera, essere tra i promotori di un’Europa unita al raggiungimento di obiettivi comuni, secondo i canoni dei padri fondatori,  nonostante le differenze di “credo”.