IL RUOLO CENTRALE DELLA SCUOLA IN UN PAESE DAVVERO DEMOCRATICO !

IL RUOLO CENTRALE DELLA SCUOLA IN UN PAESE DAVVERO DEMOCRATICO !

A cura di Dott. VINCENZO CESAREO (Cosenza)

Editorialista de < IL POPOLO > della < DEMOCRAZIA CRISTIANA >

< IL RUOLO CENTRALE DELLA SCUOLA IN UN PAESE DAVVERO DEMOCRATICO ! >

In un Paese davvero democratico la Scuola ha un ruolo centrale. La formazione e l’istruzione rappresentano un pilastro fondamentale per la costruzione e la stabilità di un Paese.

Certo, ora esiste una pluralità di agenzie formative. Nella formazione e nell’educazione dei giovani intervengono più soggetti. Ma la scuola, in questo processo d’apprendimento, deve rimanere centrale.

Paradossalmente ora, ancora più che un tempo. Non perché pensiamo all’educazione di Stato, bensì perché la scuola rappresenta l’unica vera possibilità unificante, di incontro e confronto tra esperienze umane e sociali totalmente diverse, in un mondo che tende all’individualismo esasperato.

Occorre però chiarire che ruolo deve svolgere la scuola rispetto ad alcuni temi:

– La funzione sociale che deve svolgere la scuola. Prima svolgeva la funzione di alfabetizzare. La scuola di massa ha garantito infatti l’istruzione di base a tutti.

Ora, la scuola è forse l’unica esperienza che tutti fanno, ma nessun insegnante riuscirà mai a fornire una mole d’informazioni nel corso di una vita intera quanto una pluralità di agenzie educative, mass e social media riescono in un solo giorno in un contesto nel quale siamo in presenza di un maggior livello culturale generalizzato.

Però, in modo disordinato, senza gerarchie, priorità e senza filtri.

La scuola deve assumere l’importante ruolo di riorganizzare le informazioni e trasformarle in conoscenze, capacità critica e riflessione autonoma. Certo, deve essere messa in grado di farlo con docenti preparati, organici al completo, strutture adeguate e l’attenzione necessaria.

– Lavorare ancora di più per ridurre la dispersione scolastica. Questo punto riguarda soprattutto i ragazzi delle classi sociali più disagiate. L’Italia è, tra i paesi europei, quello con la dispersione più alta.

– Fornire una preparazione robusta, che consenta ai ragazzi di confrontarsi positivamente con il mondo del lavoro. Il tema è vasto, ma tutti i dati ci dicono che la scuola non è più un ascensore sociale.

La mobilità sociale non dipende solo dalla scuola, ovviamente, ma la scuola deve fare di tutto per contenere il peso delle origini sociali differenti nei risultati scolastici.

Non sempre ci riesce, soprattutto nelle aree più povere e disagiate. È proprio in quelle che dovrebbe essere più presente e investire le sue risorse migliori, valorizzando e sostenendo i percorsi scolastici nei quali si incanalano maggiormente i ragazzi dei ceti sociali meno abbienti.

Se non affronterà in modo serio questi temi, la scuola sarà sempre maggiormente condannata a un ruolo residuale.