Il rito esequiale di mons. Gervasio Gestori vissuto con profonda commozione !

Il rito esequiale di mons. Gervasio Gestori vissuto con profonda commozione !

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)

 fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651 *

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana

Editorialista del” Il Popolo” della Democrazia Cristiana

 

Il rito esequiale di mons. Gervasio Gestori vissuto con profonda commozione !

Alcuni giorno or sono l’ ultimo saluto a mons. Gervasio Gestori, Vescovo emerito della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, si è svolto in un clima di profonda commozione.

La chiesa di San Benedetto del Tronto, dedicata alla Madonna della Marina, era gremita di fedeli in ogni suo angolo utile.

Il feretro di Mons. Gervasio Gestori

Tutti ma proprio tutti, ad iniziare da mons. Carlo Bresciani, attuale Vescovo della diocesi rivierasca, i sacerdoti della diocesi sambenedettese, ben nove vescovi della Conferenza Episcopale marchigiana, sindaci, autorità militari e tanta ma tanta gente, hanno porto il loro estremo saluto di commiato a mons. Gervasio Gestori, vescovo indimenticabile per la sua solerzia pastorale, per la sua amabile vicinanza di padre – pastore.

Non è mancato mai per nessuno.

Ha avuto sempre un sorriso, un consiglio, una parola di conforto per tutti. Sempre presente nella vita ecclesiale e sociale della diocesi.

Una bella espressione di Mons. Gervasio Gestori già Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto.

Nel suo episcopato ha scritto la storia della diocesi e del territorio. Il suo impegno, la sua attenzione sono stati sempre di particolare rilevanza.

Tra i tanti episodi di rilievo non può non essere citato il momento storico del ritorno delle venerate spoglie mortali e incorrotte di San Giacomo della Marca, da Napoli a Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, terra natale del Santo monteprandonese.

L’antico Busto di San Giacomo della Marca di scuola napoletana

Mons. Gestori con la sua autorevolezza terminò quanto aveva iniziato il suo predecessore mons. Giuseppe Chiaretti.

Mons. Gervasio Gestori pose in essere tutta la sua ars diplomatica, che conosceva molto bene grazie alla sua esperienza in Conferenza Episcopale Italiana, intessendo un proficuo dialogo con l’allora Arcivescovo di Napoli, Sua Em. Card. Crescenzo Sepe, unitamente al supporto delle Province dei frati minori di Napoli e delle Marche,

riuscì nello storico avvenimento di far ritornare le venerate e incorrotte spoglie mortali di San Giacomo della Marca in terra marchigiana, a voler essere precisi, in terra monteprandonese.

Tutto ciò ad ulteriore conferma della sua sempre manifestata vicinanza fraterna al Santuario di San Giacomo della Marca, a Monteprandone, dove sono custodite le spoglie mortali di San Giacomo della Marca molto venerare e forte di motivo di pellegrinaggio e visita di moltissimi fedeli.

Il feretro dell’alto prelato è stato tumulato nel sepolcro della Cattedrale della Madonna della Marina dove riposa il suo predecessore mons. Giuseppe Chiaretti.