“IL PAESE HA BISOGNO DI NOI !”: linee guida per una proposta agli italiani elaborate dal Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana.

“IL PAESE HA BISOGNO DI NOI !”: linee guida per una proposta agli italiani elaborate dal Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana.

“IL PAESE HA BISOGNO DI NOI !”: linee guida per una proposta agli italiani elaborate nell’ambito del XXIII Congresso nazionale della DEMOCRAZIA CRISTIANA ( Roma – 8/9 luglio 2017) ed approvate dal CONSIGLIO NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA in data 29 luglio 2017 (Roma – Hotel Portamaggiore).

 

  • TUTELA DELL’AMBIENTE E DELL’ECOSISTEMA

  • Le finalità generali sono quelle di ridurre gli impatti in situazioni critiche o di emergenza, di creare le condizioni per impostare politiche e misure strutturali adeguate al territorio ed alla situazione di ogni regione italiana, nonche’ di semplificare le procedure in materia ambientale per rendere gli strumenti di intervento piu’ efficaci – ambito – obiettivi di qualità, valori limite e  misure per la tutela dell’inquinamento di acqua, suolo e aria.

La locandina del XXIII Congresso nazionale della Democrazia Cristiana italiana (Roma – luglio 2017)

-Limitatamente all’acquisizione delle competenze per definire con maggiore autonomia criteri, limiti e soglie per la tutela degli elementi (aria, acqua, suolo) dell’inquinamento, nonchè intervenire sulle fonti di produzione degli inquinanti per indurne la riduzione, ovvero a salvaguardare, a fine di prevenzione, la condizione naturale delle acque, dell’aria, e del suolo.

– ambito – requisiti dei veicoli nell’ambito di un’azione per la riduzione delle emissioni inquinanti, riposizionando il ruolo della Regione in particolare nei rapporti con la Motorizzazione Civile.

  • Limitatamente all’acquisizione della possibilità di intervenire sulle caratteristiche costruttive e funzionali e sui requisiti di idoneità dei veicoli a motore.

– ambito – attività legislativa conseguente all’emanazione di nuove norme europee di carattere ambientale .

– Limitatamente all’acquisizione delle competenze a disciplinare gli aspetti procedurali ed organizzativi in rapporto a normative europee in materia ambientale riferite al contenimento delle emissioni inquinanti in atmosfera ed alla tutela delle acque e dei suoli , accelerando il recepimento di norme comunitarie .

– ambito – risarcimento del danno ambientale al fine di poter ottenere una correlazione diretta tra il risarcimento del danno ambientale ed il territorio regionale che abbia subito il danno ambientale di cui trattasi.

 

  • TUTELA DEI BENI CULTURALI

La finalità  di carattere generale è quella di connotare gli interventi per la cultura secondo i fattori e le identità caratterizzanti il territorio anche per lo sviluppo di strategie di attrazione e di dinamicità socio-economica in ambito locale, nazionale, ed internazionale, nonchè di semplificare le procedure amministrative a favore del miglioramento qualitativo dell’attività di tutela preliminare alle iniziative di valorizzazione dei beni nel loro contesto .

– ambito di riferimento alle norme legislative statali in materia di tutela dei beni culturali ed in specie al decreto legislativo 27/6/14 n 94, cosiddetto Decreto Franceschini.

L’ambito e’ quello della acquisizione di autonomia, potenzialmente idonea a ricondurre ad unità gli interventi di tutela e valorizzazione dei beni culturali in ogni provincia  italiana.

– acquisizione delle competenze con apposita laurea triennale  riservata alle guide turistiche, che consentano di ricondurre ad unita’ gli interventi di tutela , valorizzazione e gestione dei beni culturali in ogni regione italiana per le seguenti finalita’ generali dell’azione pubblica.

– salvaguardia e conservazione del bene , grazie anche alla correlazione della prassi operativa con la ricerca sviluppata da università, imprese ed istituti culturali presenti in ogni regione italiana .

Un gruppo di partecipanti al XXIII Congresso nazionale della Democrazia Cristiana – Roma – Hotel Portamaggiore – 7/8 luglio 2017

– la conoscenza, il godimento e la fruizione pubblica del bene, attraverso lo sviluppo sistemico di relazioni fra avanzamento della ricerca applicata , lo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie, la definizione di buone prassi di riferimento a livello nazionale  ed il raccordo con le filiere produttive agroalimentari e paesaggistiche, in coerenza con il decreto ministeriale attuativo, in ambito regolamentare , dell’art 17 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art.10 della L.6 luglio 2002, n. 137)

Gabriella Strizzi (Ancona) ed Elisabetta Turchiarullo (Barletta)

– il potenziamento delle attività di tutela attraverso attività di valorizzazione del bene che, in coerenza con il decreto ministeriale attuativo dell’art. 114   del Codice dei beni culturali e del paesaggio , favoriscano la crescita culturale , identitaria , sociale ed economica del territorio di riferimento , sviluppandone l’attrattività e la competitività.

– ambito della semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative e della definizione di un quadro di regole stabile e certo in ordine agli aspetti metodologici e tecnici del lavoro di tutela e valorizzazione .

– acquisizione della competenza statale in materia di tutela , sia regolamentare che amministrativa; per quest’ultimo aspetto, limitatamente ai compiti attualmente posti in capo alla Direzione regionale del Ministero ed alle Sopraintendenze regionale, con garanzia del mantenimento e valorizzazione delle alte professionalità oggi operanti nel territorio, nel pieno rispetto dei principi tecnico-scientifici propri del settore.

– acquisizione della competenza a definire un corpo normativo stabile, certo e condiviso che possa costituire valida guida per progettare, realizzare e gestire in tempi rapidi e prevedibili, armonizzati all’interno delle risorse strutturali a ciò preposte in ambito regionale, interventi inerenti beni culturali, secondo una logica di integrazione con altri interventi di sviluppo territoriale, facilitando i processi di valorizzazione ad iniziativa pubblica e privata .

 

  • ORDINAMENTO DELLA COMUNICAZIONE

Riconoscimento di un ruolo più incisivo per l’ente Provincia, in particolare per quanto attiene la definizione del rapporto tra Provincia  e Concessionaria del servizio pubblico (RAI) e per il conseguente impiego a livello regionale di una quota del canone RAI  coattivamente versato dai cittadini residenti nella singola regione, nonchè dai proventi pubblicitari erogati nella singola regione.

Renato Grassi (Messina) e Angelo Sandri (Udine) * Roma – Hotel Portamaggiore – luglio 2017

In particolare si vuole incrementare il sostegno al sistema dell’informazione locale con l’obiettivo di migliorare la qualità della comunicazione, della qualificazione professionale con effetti positivi sull’incremento occupazionale.

Per consentire di governare il sistema  regionale delle comunicazioni in modo flessibile ed aderente alle esigenze dei cittadini consumatori, dei territori , ed all’evoluzione del mercato, favorendo in tal modo lo sviluppo e la convergenza multimediale, si intendono inoltre acquisire, attraverso CORECOM, le rispettive competenze in capo all’Autorità per le Comunicazioni.

Particolare attenzione deve essere data al ruolo di ogni Provincia nell’ambito della produzione e della distribuzione nonche’ nello scenario della innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della multimedialità ed infine nella comunicazione di pubblica utilità e multietnicità ormai presente in ogni parte del paese.

Filippo Marino (Reggio Calabria). Maria Dascalu (Roma) e Alberto Gulisano (Catania).

Lo sviluppo di tale settore potrà avvenire anche in sinergia con altri attori produttivi-economici-accademici-storici-paesaggistici-agroalimentari nonchè con le stesse pubbliche amministrazioni locali e le differenti realtà culturali ed associative di base presenti nei territori del nostro bel paese, attraverso convenzioni con < università on line > in grado di fornire loro adeguati percorsi di ricerca e formazione.

Un ruolo più incisivo della Provincia porterà ad implementare la promozione delle campagne di comunicazione su temi di rilevanza civica e sociale nonchè una maggiore diffusione e conoscenza dell’identità di ogni territorio e ruralità sia in ambito nazionale quanto europeo ed internazionale .

 

  • ORGANIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE

Acquisizione delle competenze per poter giungere ad un significativo potenziamento dei giudici di pace nelle regioni ed a una loro più razionale  distribuzione sul territorio, in modo da dare un contributo alla diminuzione dei tempi di giustizia , ed alla migliore fruibilità di tale diritto costituzionalmente sancito a vantaggio dei cittadini, delle imprese, della pubblica amministrazione locale.

Completa tale sviluppo organizzativo della giustizia di pace, l’armonizzazione, la comunicazione mediatica  nel territorio regionale, degli organismi di mediazione (DM 139/14)  e degli organismi di composizione della crisi (L.3/2012), veri strumenti dinamici in grado di decongestionare e creare le basi culturali per un nuovo civile “litigare” nel nostro paese .

 

  • ORGANIZZAZIONE SANITARIA

Consolidare il riconoscimento dell’autonomia regionale in materia di organizzazione sanitaria e della governance del sistema. Tale autonomia e’ stata affermata dalla Corte Costituzionale, ma e’ stata al contempo rimessa in discussione da alcune pronunce della Corte stessa (passando per il solito Tar del Lazio) che hanno ricondotto aspetti organizzativi all’osservanza di principi fondamentali della materia, inderogabili da parte delle Province.

Con l’affermazione dell’autonomia organizzativa si intende, in pratica, evitare che determinate sfere d’intervento, non ascrivibili all’osservanza dei livelli essenziali delle prestazioni e comunque non pregiudizievoli dei diritti garantita su tutto il territorio nazionale, possano essere sottratte in via interpretativa alla disponibilità del legislatore regionale

 

  • PROTEZIONE CIVILE

Acquisizione di forme e condizioni particolari di autonomia limitatamente alla disciplina del Corpo Forestale nel territorio provinciale  ( regionalizzazione del Corpo Forestale dello Stato)

Il Corpo Forestale provinciale  dovrebbe poter sostituire, nell’ambito del territorio locale, il corpo forestale dello stato e svolgere mansioni nelle materie di competenza regionale, uguali funzioni e compiti attribuite allo stesso in campo nazionale. Alla Ente provincia  spetterebbero organizzazione, reclutamento e formazione professionale del corpo, nel quale debbono confluire le Gev (Guardie ecologiche volontarie ) incardinate in ogni regione a sentinella dell’ambiente e dell’eco sistema.

In particolare il corpo forestale provinciale  dovrebbe operare nell’ambito del territorio locale  con compiti di polizia ambientale e forestale per lo svolgimento delle funzioni attinenti la prevenzione, la sorveglianza, la tutela e gestione del territorio agro-silvo-pastorale, forestale e montano , del suolo, delle acque, dell’ambiente e delle risorse naturali in genere, nonchè di ogni altro compito diretto alla valorizzazione, alla sensibilizzazione ed alla divulgazione delle attività inerenti il corretto utiilizzo del territorio e la salvaguardia dell’ambiente . Tale regolarizzazione renderebbe effettive le disposizioni ora non operanti .

 

  • INFRASTRUTTURE 

Finalita’ generali – intervenire, attraverso procedure ispirate all’efficienza ed alla economicità dell’azione amministrativa, per sanare il grave deficit infrastrutturale in cui versa ogni territorio locale del Paese, al fine di rimuovere gli ostacoli anche di tipo mafioso, che possono frenare e dissipare la competitività e l’eccellenza delle imprese e promuovere un corretto e trasparente sviluppo del territorio. favorire l’emanazione di una legislatura provinciale  in materia di infrastrutture per la mobilità che, in attuazione del titolo V della Costituzione ed in ossequio al nuovo equilibrio Stato /Province /Enti locali disegnato dall’assetto costituzionale, disciplini la materia garantendo il massimo coinvolgimento degli enti locali alla luce del principio di sussidiarieta’ e valorizzazione delle autonomie.

Ambiti – associare la Provincia al processo decisionale per la realizzazione delle infrastrutture di interesse sopranazionale e di primario interesse nazionale – attività legislativa colta a consentire alla provincia  il pieno governo del procedimento per la realizzazione di infrastrutture per la mobilità, anche di interesse nazionale e/o interprovinciale, che insistono sul territorio locale  e sono al servizio della mobilita’locale . – attività legislativa che consenta, anche in attuazione del Codice dell’Ambiente, di disciplinare ed applicare norme provinciali  in materia di valutazione ambientale alle infrastrutture definite al punto precedente. – attuazione di modelli di co-amministrazione Province / Regioni / Stato sugli areoporti nazionali che insistono nei vari territori locali.

 

  • RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA E SOSTEGNO ALL’INNOVAZIONE PER I SETTORI PRODUTTIVI

Riconoscimento di competenze rafforzate per la Provincia/Regione  relativamente alle seguenti funzioni: – incentivazione della ricerca, diffusione dell’innovazione e trasferimento di conoscenze e di tecnologie a favore del sistema produttivo regionale, – sviluppo ed incentivazione di interazioni vituose tra università, centri di ricerca e studi ed imprese,- parchi scientifici e tecnologici -distretti industriali.

 

  • UNIVERSTITA’: PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA E DELLE SEDI

Acquisizione di maggiore autonomia nell’ambito della programmazione territoriale dell’offerta formativa, con il coinvolgimento e la partecipazione delle università, volta a costituire il Sistema universitario , che potrebbe innescare un circolo virtuoso con il territorio, attraverso l’istituzione di corsi specificatamente inerenti alla realtà locale, di lavoro, di investimento imprenditoriale nel sostegno alla formazione specifica dei giovani lavoratori assunti, in grado, sopratutto con l’ausilio della Università telematica riconosciuta, di percorrere in e-learning la formazione universitaria, all’interno del contesto lavorativo . Trasferimento alle province/regioni di risorse statali per il funzionamento ordinario delle università e per la programmazione territoriale delle sedi universitarie , attualmente demandata ad una programmazione nazionale ed articolata localmente attraverso la consultazione dei comitati regionali di coordinamento.

 

  • COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA

Attribuzione nell’ambito dell’art.117 della Costituzione e nel rispetto del principio di leale collaborazione con lo Stato , della facoltà di stipulare, nell’ambito di attività di cooperazione transfrontaleira disciplinate dalla legge di ratifica della Convenzione quadro europea, accordi con Stati confinanti o comunque insistenti nell’area interessata alle attività di cooperazione, anche in difetto di tali accordi tra tali Stati e lo Stato Italiano.

 

  • SISTEMA BANCARIO A CARATTERE PROVINCIALE , ENTI DI CREDITO FONDIARIO ED AGRARIO A CARATTERE PROVINCIALE

Il sistema bancario rimane il cardine essenziale per la nostra economia e la nostra imprenditorialità. Si necessita di un sistema bancario che sappia far fronte alle esigenze ed alle peculiarità del sistema imprenditoriale locale, sfruttando la propria conoscenza nei territori.

Indispensabile dotare gli Enti locali di una ampia competenza legislativa al fine di adeguare l’istituzione e l’ordinamento delle cosiddette banche regionali alle esigenze dell’apparato produttivo, in ossequio ai principi fondamentali della Costituzione, agli obblighi comunitari, alla legislazione statale in materia di credito e risparmio e sotto la vigilanza delle autorità nazionali.

L’attribuzione di poteri in materia creditizia risponde quindi ad una logica di promozione dello sviluppo economico provinciale, riconosciuta la funzione economica e sociale dell’attività bancaria . Le province raccolgono tasse e imposte sufficienti a realizzare i propri programmi

  1. le province, oltre a godere dell’autonomia riconosciutagli dalla costituzione, possono essere a pieno titolo membri della camera dei deputati. nel caso sono rappresentate dal presidente della provincia il quale per la propria attività parlamentare è vincolato al mandato del consiglio provinciale
  2. la provincia è suddivisa in municipi ognuno avente una popolazione residente compresa tra i dieci e i quindici mila abitanti
  3. il municipio elegge un Sindaco o console il quale è tenuto a seguire le direttive del consiglio provinciale e opera sul territorio su delega del consiglio provinciale utilizzando gli uffici periferici

 

  • democrazia diretta:

  1. si propone di modificare il referendum abrogativo. Non è possibile abrogare il singolo articolo, periodo o punteggiatura allo scopo di far passare una legge che non si è capaci di discutere in parlamento. Il quesito si intende per la revisione dell’intera legge. Nel caso il 50% degli aventi diritto al voto si esprimano per la revisione alla presentazione del nuovo articolato di legge da parte del comitato promotore si contrappone la proposta del parlamento e si torna al voto dove qualunque sia la partecipazione il governo dovrà mettere ai voti una proposta di legge coerente con l’opinione prevalente
  2. su richiesta di un terzo dei componenti il senato della repubblica, della maggioranza delle province, o della raccolta di firme pari al 5% degli aventi diritto al voto potranno essere indetti referendum consultivi su ogni materia di interesse del popolo italiano

 

  • i diritti del popolo:

  1. ogni cittadino qualunque sia la sua condizione ha diritto di partecipare alla politica. Il diritto al voto per essere rappresentati o rappresentare chi ha fiducia in te deve considerarsi un diritto non alienabile secondo solo al diritto alla vita e al primo posto tra le libertà di cui un singolo deve godere
  2. tutte le leggi che limitano tali diritti sono nulle al pari di quelle che determinano l’espulsione da parlamentare. La persona eletta deve poter esercitare la funzione di parlamentare anche dal carcere o nella condizioni di arresti domiciliari. Al pari anche detenuti, malati, cittadini momentaneamente lontani dal seggio elettorale devono essere messi in condizione senza ostacoli di esprimere il loro voto. Un cittadino può rifiutarsi di votare, ma deve dichiararlo e certificarlo al seggio o se impossibilitato nei posti e con i mezzi messi a sua disposizione
  3. la partecipazione alla elezione del parlamento è obbligatoria per tutti i cittadini con le modalità sopra esposte. I cittadini, che non potranno certificare il voto o la rinuncia a esercitare tale diritto, saranno privati di ogni agevolazione e/o assistenza elargiti dagli enti pubblici e dallo stato fino alle successive votazioni quando recandosi al seggio potranno riottenere i benefici.

Questo il progetto è volto anche ad intercettare la parte buona del Paese, oltre il 40% dell’elettorato, che non esercita più il proprio diritto di voto. Una parte di elettorato politicamente spento, ma attento ad ogni virtuosa e leale proposta in grado di costruire un Paese Migliore.

 

A cura di CATERINA OMES (Milano) * Segretario nazionale Vicario del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana * caterina.omes@dconline.info * 338-9446344

e di ANGELO SANDRI (Udine) * Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946

DEMOCRAZIA CRISTIANA – Via Giolitti n. 335 – cap. 00185 – ROMA

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S.Savaglio
4 anni fa

La Democrazia Cristiana è vicino al cittadino ,prendiamo nota!