Il mondo ha un disperato bisogno di gentilezza, facciamola tornare di moda, cambiare si può.

Il mondo ha un disperato bisogno di gentilezza, facciamola tornare di moda, cambiare si può.

Viviamo in fretta, sempre con i minuti contati, obiettivi da raggiungere, sempre qualcuno da superare..in questo carosello senza sosta, tutto finisce per essere valutato per l’utilità che porta e non per la genuinità che alcuni gesti contengono e dimostrano, come la gentilezza.

Siamo in una società che ci sta abituando a vivere la vita talmente in modo  veloce che non ci accorgiamo di perdere le buone maniere, uscire di casa e dire buongiorno al nostro dirimpettaio mi sembra la prima cosa bella per iniziare una giornata, invece no, siamo tutti immersi nel logorio della vita moderna e di quella quotidianità  che ci allontana sempre più dalla gentilezza e dal bon ton.

Se siete soliti navigare e informarvi su internet, avrete probabilmente notato un dettaglio molto allarmante: sembra che la gentilezza stia andando fuori moda. Fino a pochi anni fa, quando le persone erano ancora abituate a parlarsi a voce, ad abbracciarsi e a sorridere, era normale assistere ad episodi in cui dei perfetti sconosciuti potevano trovarsi a scambiarsi un aiuto reciproco o a condividere momenti di socialità.

Un tempo, quando l’amica entrava in casa per scambiare qualche chiacchiera, era normale chiedergli se gradisse un caffè; quando c’era una persona in strada in difficoltà, era normale fermarsi per controllare che fosse tutto a posto… Oggi sembra che tutti si stiano chiudendo in nuclei sempre più ristretti e autosufficienti, al di fuori dei quali non vi è spazio per alcuna forma di solidarietà e comprensione. Come siamo arrivati a questo?

Negli ultimi anni il mondo dell’informazione e della comunicazione sembra aver diffuso il messaggio sbagliatissimo che essere aggressivi equivalga ad essere forti. Se diamo uno sguardo ai social, ce ne rendiamo subito conto: essere gentili non è “figo”, mentre chi insulta, chi è sarcastico e chi riesce a ferire in maniera pungente sembra essere il vincente. In realtà è vero proprio il contrario: serve una grande dose di coraggio e di forza interiore per essere gentili e comprensivi con gli altri!

Questo perché l’aggressività deriva spesso da un malessere che abbiamo dentro. Infierire sul più debole o trattarlo con indifferenza è l’espressione di un malessere interiore che abbiamo bisogno di sfogare… e attaccare gli altri è il modo migliore per farlo – soprattutto se siamo nascosti dietro una tastiera! La debolezza degli altri ci dà fastidio perché in realtà non sopportiamo la nostra; non riusciamo a vedere la bellezza nelle altre persone perché in realtà siamo noi i primi che si sentono brutti dentro. Senza parlare dell’invidia, che è causa di moltissima cattiveria gratuita…

Mostrare comprensione e gentilezza equivale invece ad aprirsi, a mettersi in gioco, e questo richiede molto più coraggio rispetto all’essere aggressivi. Quando facciamo un sorriso o offriamo la nostra solidarietà, ci stiamo ponendo come un pilastro a cui quella persona deve poggiarsi, e possiamo farlo solo se percepiamo ed apprezziamo la nostra stessa forza.

Il mondo oggi ha un estremo bisogno di gentilezza. Lo capiamo da come ci commuoviamo di fronte al salvataggio di un cane in difficoltà, davanti a un ragazzo che aiuta una donna ad attraversare una strada o davanti a qualcuno che decide di comprare un pasto caldo a un senzatetto.

E abbiamo un disperato bisogno di sorrisi! Quando andiamo al bar ad ordinare un caffè, quando incontriamo la vicina per le scale, quando cediamo il posto alla fila del supermercato… Tutti questi momenti sono delle occasioni perfette per diffondere altruismo e gentilezza, e se tutti cominciassero a farlo, il mondo diventerebbe – o meglio tornerebbe ad essere – un luogo decisamente migliore.

Un atto di gentilezza cambia la giornata e mette di buon umore, è qualcosa di contagioso capace di cambiare il senso di un incontro, perché rinunciarvi? Stacchiamo gli occhi dal telefono, disconnettiamoci dai social, e torniamo a sorridere… il mondo ne ha davvero bisogno!

di Antonio Gentile Vice Direttore de il Popolo.