Sergio Martuscelli – Roma * sergio.martuscelli@dconline.info

Coordinatore Segreteria Politica nazionale della Democrazia Cristiana

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Mi sembra opportuno e doveroso rispondere al Sig. Pasquale Moretti, già Segretario provinciale ad interim della Democrazia Cristiana  di Frosinone (e che ricoperto negli anni precedenti altri ruoli di rilievo nel direttivo della D.C. frosinate).

Il ruolo che lui ha ricoperto ad interim (quello di Segretario provinciale con poteri commissariali) è stato effettivo per sei mesi,  dall’ottobre 2017 fino all’aprile 2018.

E poi detto ruolo è stato riconfermato per altri sei mesi (secondo mandato) così come consentito dalle norme vigenti dello Statuto della Democrazia Cristiana.

Decorso questo periodo, in data 21 ottobre 2018, la Segreteria nazionale della Democrazia Cristiana ha provveduto ad affidare l’incarico di Segretario provinciale della D.C. di Frosinone alla prof.ssa Giuseppina Papa, la quale ha accettato l’incarico mettendosi a disposizione del progetto di rilancio del partito, sia sotto il profilo politico, che organizzativo, nella importante provincia di Frosinone.

Si è trattato dunque di un normale avvicendamento, tenuto conto che lo stesso Moretti aveva dichiarato di considerare il suo incarico preliminare alla individuazione di persona più giovane di lui e più adatta a ricoprire l’oneroso incarico di guidare politicamente una provincia delicata come quella di Frosinone (anche la Chiesa cattolica, alla soglia dei 75 anni, invita i Vescovi ad incarichi maggiormente onorifici).

Le dichiarazioni rilasciate reentemente alla stampa dallo stesso Moretti, le trovo dunque a dir poco offensive verso chi, per 25 anni, ha difeso con le unghie e con i denti un simbolo e l’identità di un partito smembrato da molti, per interessi vari, accusandolo addirittura di non aver mai stilato le liste elettorali della Democrazia Cristiana.

Ciò che mi sorprende di Moretti è l’ardire delle sue dichiarazioni, in quanto lui ha ricoperto ruoli importanti nella Democrazia Cristiana di Frosinone e quindi a lui principalmente può essere riconosciuta l’incapacità di non essere riuscito a candidare persone idonee nell’ambito della provincia di sua competenza.

Se vediamo il tutto da un ottica democratica, la libertà operativa e la volontà sono importanti per un buon svolgimento dell’attività politica sul territorio.

Dovendo ricercare realmente le cause del “divorzio” politico e di tanto astio, credo che non serva ripercorrere il tre anni passati precedentemente, ma il tutto è nato principalmente per via della Festa dell’amicizia, di cui lo stesso Moretti si fece promotore.

In questo frangente non solo Moretti non fu in grado di creare situazioni positive al partito, favorendo gli opportuni versamenti, ma ne chiese sostegno. Sostegno che non gli fu negato anzi.

Quello quindi che trovo assurdo è la “svendita” della sua persona per mera ragione economica e non politica. E quest’amarezza, da lui manifestata, non è altro che una vendetta del tutto personale.

Mi dispiace quindi constatare che dopo questi ultimi tre anni passati nel partito il Sig. Moretti non abbia appreso i veri valori Democratici Cristiani, che dovrebbero guidare le scelte di un dirigente apicale della D.C.

Egli invece si è lasciato accecare dal bagliore dell’oro e non certo da un sentimento politico e d’amicizia che gli è stato profuso da tutti e soprattutto dal Segretario Nazionale Angelo Sandri, il quale non solo ha cercato di aiutarlo in tutta la sua carriera politica ma ha dato massima disponibilità come è suo costume fare, per il bene del partito.

Salutiamo quindi Pasquale Moretti, augurandoci che il “portone” che gli è stato – di dice- aperto sia più comodo e proficuo della porta che ha voluto chiudere.

Sergio Martuscelli – Roma * sergio.martuscelli@dconline.info

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