Il Centro non è un “refugium peccatorum”, ma da sempre è un laboratorio politico serio !

Il Centro non è un “refugium peccatorum”, ma da sempre è un laboratorio politico serio !

A cura di Dott. Carlo Macale (Roma) * carlo.macale@dconline.info

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

< Il Centro non è un “refugium peccatorum”, ma da sempre è un  laboratorio politico serio ! >

Toti fonda “Cambiamo”, Renzi dà vita a “Italia Viva” e ora Calenda propone il partito “Azione”.

Carlo Macale (Roma)

Sembra che gli esclusi dai partiti di centrodestra e centro sinistra si vogliano riabilitare con un partito di solo centro.

Si invoca il pensiero di Sturzo, echeggiano principi liberali e democratici, si riaccende la fiamma del centrismo.

Dopo che questi personaggi, dall’opposizione o dal governo, hanno consegnato il paese al più vile liberismo economico, a un populismo incompetente e a magie di palazzo che hanno sacrificato imprese e lavoratori schierandoli gli uni contro gli altri, ora, costoro, si ergono a paladini di un’idea per un centro politico autentico.

Siamo dinanzi ai soliti giochi post-ideologici che nulla hanno a che fare con chi, nella prima repubblica, era davvero diviso sul fronte delle idee, più che altro perché di idee e valori ve ne erano in abbondanza.

I patti del nazareno o le attuali alleanze di governo pro-tempore dalle diverse gradazioni cromatiche (dal giallo-verde al giallo-rosso) sono solo la brutta copia dei tentativi di compromesso storico di altri tempi.

Ma per i signori Toti, Renzi e Calenda il centro è un luogo politico dove ritornare, una collocazione dove quasi potersi purificare da parte di chi – per troppo tempo ormai – ha stretto dei patti con la destra oppure è andato a braccetto in maniera scellerata con la sinistra.

La cosa che questi politici non hanno capito è che il Centro non è una sfumatura della Destra o una Sinistra sbiadita, ma il Centro sussiste per se stesso.

Il Centro, storicamente, è democratico ed è democratico-cristiano !

Il Centro, quello che loro hanno preso a pedate seguendo l’onda del bipolarismo come surfisti certi della prestazione vincente, non è mai morto nel cuore della gente. E ora, tali soggetti, vorrebbero riappropriarsi di questo sentimento popolare?

Sicuramente No ! Ora si mettano pure in fila, chiedano scusa e poi mettano a disposizione le loro competenze senza pensare di farlo da padroni.

Quanto sta avvenendo, però, deve essere un monito anche per coloro che sono sempre rimasti fedeli a un’idea di centro, in primis alla Democrazia Cristiana!

Oltre le beghe del simbolo, oltre le divisioni interne, oltre le difficoltà del tempo, la Democrazia Cristiana non può e non deve vendersi ad alleanze facili o candidare i propri nomi in liste di partiti che di fatto hanno tradito gli ideali storico-sociali della Dc, i presupposti culturali della Dc, favorendo politiche economiche ben lontane dal tema del bene comune.

Basta consegnare i nostri candidati a Forza Italia, Popolari per l’Europa o a Centro Democratico.

Basta alleanze con una Lega che poco ha di democratico, figuriamoci di cristiano!

Basta piegarsi per raggiungere un fatidico 3% per poter dire la nostra. Non serve raggiungere una percentuale, se poi perdi la faccia a causa dell’alleanza sbagliata.

Toti, Renzi, Calenda, sono personaggi che stanno slittando al Centro per poter prendere per la cravatta i loro ex amici di partito, per poter sistemare i propri affari mentre tengono in ostaggio i loro partiti di provenienza. Non è di fatto quello che già sta facendo Renzi?

A questo punto quei partiti come la Democrazia Cristiana, che non hanno mai lasciato il Centro, anche quando ciò significava stare soli, devono pensare con una nuova testa e devono essere consapevoli che sono l’unico antidoto politico a sovranismi, populismi e favoritismi elettorali.

Bisogna rilanciare un partito forte, convincente, in cui si evitino qualunquismi e dove si parli e ci si confronti solo nelle aree in cui si è competenti.

Di tuttologi in politica ve ne sono tanti. Oggi servono persone preparate e non opinionisti, poca retorica e tanto impegno e lavoro. Conoscenza del fenomeno, diversità di vedute, parametri di concretezza e proposte valide debbono contraddistinguere l’operato di un centro democristiano.

Sono questi i presupposti di un sano realismo politico !

 

A cura di Dott. Carlo Macale (Roma) * carlo.macale@dconline.info

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Anonymous
4 anni fa

Complimenti Carlo mancale

Andrea Turco

Bruno Zanette
4 anni fa

Non è una considerazione ma un dato di fatto condivisibile al 100%

A. Pinto
4 anni fa

Egregio Dott. C. Maccale, la sua tesi è proverbiale. Purtroppo si scontra con una realtà, che non ha precedenti nella storia della Democrazia Cristiana. Essa ha sempre partecipato da sola alle elezioni, salvo poi fare alleanze per governare. Ricordo il C.A.F.: Craxi, Andreotti, Forlani.
Oggi invece reputo che la D.C. funga da “richiamo delle allodole”, nel senso che si evocano delle bellissime affermazioni dei nostri statisti che si richiamano a ideali importanti, per poi assistere al solito “balletto ” delle alleanze con formazioni politiche, di diversa vocazione politica rispetto a quella della vera, storica e gloriosa D.C.
Che fare: occorre innanzitutto proporre un progetto politico in linea con la ns. vocazione Democristiana e andare da soli con i ns. valori nei contesti elettorali. Solo in questo modo saremo la vera alternativa a movimenti populisti e a partiti che si sentono piu vicini a Le Pen che ai valori di De Gasperi e di Don Sturzo.
Cordialmente.
A. Pinto

Anonymous
4 anni fa

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Paolo Ierna
4 anni fa

Buongiorno…caro A.Pinto sono del. Tuo stesso pensiero…ma.questo non deve essere un limite x abdicare….anzi…ricorda Kennedy…..significherebbe rinunciare ad essere vivi attivi….quindi……Uniti si Vince…un caro saluto x tutti i Dc doc….con stima Paolo Ierna