Gravi abusi su cittadini da parte di comuni di residenza

 

Ho ricevuto lettera di minacce da questa azienda di recupero : pignoraneti pensione minacce gravi come pignoramnti vari e fermo macchine ma il comune a l quale ho scritto mail ho scritto mail : ho subito morte della moglie e io stesso ho avuto gravi problemi oltre due anni di ricoveri ospedalieri e trascurato alcuni pagamenti di tari(im.mondiali )
Lettera minacciosa a impaurire il cittadino che per poche mancanze a motivo di difficoltà all’oggetto che il mio comune era a conoscenza con mia mail più un figlio che ha perso il lavoro da tre anni.

I seguiranno come fanno questi uffici recuperi sul telefono
Una volta, acquisite le prove anzidette, il cittadino potrà presentare atto di Denuncia – Querela presso le autorità competenti e/o intraprendere una causa civile per chiedere il risarcimento di ogni danno.

Anche la Suprema Corte di cassazione ha ribadito che è reato stressare il debitore che non paga; invero, la Cassazione, per esempio, con sentenza n. 29292/2019 ha confermato la condanna del titolare di un’agenzia di recupero crediti, per non aver vigilato sulla condotta degli operatori che, con telefonate multiple a tutte le ore del giorno, hanno recato molestia e disturbo a un ex cliente per il mancato pagamento di alcune fatture. Anteporre il profitto al rispetto delle persone, molestandole e recando loro disturbo integra il biasimevole motivo richiesto dall’art 660 c.p., per integrare il reato contravvenzionale.

La vicenda processuale
Il Tribunale condanna SDR alla pena, condizionalmente sospesa, di 300,00 euro di ammenda, al pagamento delle spese processuali per il reato di molestia o disturbo alle persone e al risarcimento dei danni in favore della parte civile, oltre alla rifusione delle spese legali in favore della stessa.

Il procedimento nasce dalla querela sporta da L.L., il quale ha riferito che, dopo l’interruzione del contratto di fornitura di energia con il gestore ha ricevuto, per quasi due mesi, circa di 8-10 — telefonate al giorno da parte di diversi incaricati della società di recupero dell’imputato, per ottenere il saldo delle fatture inevase al momento della cessazione dell’accordo di somministrazione.

Il Tribunale, per l’attitudine dei contatti, la frequenza e la collocazione oraria, ha ritenuto che tali condotte integrino la petulanza richiesta dall’art. 660 cod. pen., individuando come responsabili il SDV, nelle qualità di responsabile della società di recupero crediti incaricata dal gestore, perché commesso “in ossequio a precisa strategia aziendale e non in forza di autonome iniziative dei singoli addetti al cali center“, escludendo la causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis c.p.

Autore Franco Capanna editorialista più uomo dell’anno in Canada per opere di bene a poveri e svantaggiati

 

 

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Franco Capanna editorialista
1 mese fa

Non fatevi prendere dal panico gli uffici recuperi non hanno poteri ci vuole un iter legale e decisione di un giudice per pignoramenti tloro non hanno poteri..