Un suggerimento importante: godiamo il benessere quando lo abbiamo !

Un suggerimento importante: godiamo il benessere quando lo abbiamo !

< Un suggerimento importante: godiamo il benessere quando lo abbiamo ! >

Scrivo per invitarvi godere se avete uno stato di benessere che è beatitudine allo stato puro.
Per una banale caduta costretto sooffrire pur essendo sano  ma con tempi di recupero lunghi.
Un vero inferno: dipendi dagli altri e trovi bravi e molti … molto meno … !  Dunque cautela.

L’angoscia è uno stato di sofferenza psichica intenso che può essere caratterizzata stati mentali di ansia, paura e depressione e sintomi fisici.

 

L’etimologia si lega al verbo latino angere, “stringere” e in effetti il termine delinea uno stato emotivo molto doloroso e oppressivo dalle cui cause la persona che ne soffre, non sembra esserne sempre consapevole.

Viene spesso avvicinato al concetto di ansia, nella quale ritroviamo comunque delle affinità, un senso di allarme e percezione di pericolo che crea disagio.

Tuttavia, il senso di angoscia può differenziarsi per il grado marcatamente più intenso o grave di sofferenza soggettiva e il versante somatico maggiormente coinvolto in questa condizione.

Nella lingua anglossassone (anxiety) o tedesca (angst), non esiste una chiara distinzione tra i due termini. La stessa parola viene usata in modo equiparabile per entrambe le condizioni.

Lo sperimentare angoscia può essere legato ad una situazione temporanea interpretata come una minaccia che elude le proprie risorse e può esaurirsi con la risoluzione del pericolo imminente stesso. Oppure può essere correlata ad una condizione psichica interna non necessariamente legata a qualcosa di specifico, come una sorta di “paura terrifica senza nome” e guidata da una interpretazione catastrofica della realtà o di eventi interni ed un senso di disgrazia imminente.

In psicologia il termine angoscia è stato ampiamente approfondito nella psicoanalisi come implicata nella mobilitazione delle difese dell’io per fronteggiare la situazione o come alla base di disturbi psicopatologici.

Tale stato emotivo si ritrova oggi studiato come una condizione psichica spesso vissuta anche a livello somatico e presente in diversi disturbi mentali (ad es. disturbo d’ansia generalizzato o altri disturbi d’ansiadisturbi dell’umoredisturbi psicotici e disturbi di personalità).

L’angoscia sperimentata a livello emotivo finisce per risultare paralizzante. Può farci sentire ansiosi, impauriti, e minacciati senza ragione. Può essere caratterizzata da un senso di vuoto esistenziale, o farci sentire un peso che rende difficile respirare.

Può manifestarsi di fronte a stati di incertezza contro qualcosa che percepiamo di non poter controllare o prevedere. Quando sorge questa incertezza, la preoccupazione si intensifica.

Possono intervenire pensieri intrusivi e catastrofici e preoccupazioni ricorrenti. Situazioni apparentemente innocue come affrontare un esame, fare delle scelte, aspettare una risposta, o anche confrontarci con qualcosa che riteniamo di non essere in grado di fronteggiare può generare angoscia.

Non è solo una condizione mentale, ma si manifesta nel corpo in vari modi. I sintomi fisici possono essere caratterizzati da vertigini, problemi digestivi, pressione al petto, tensione psichica e muscolare, tremori ed insonnia. Inoltre, l’esperienza di angoscia può limitare oltre che gli obiettivi personali, le relazioni intime e sociali.

Ciascuno di noi può aver sperimentato ad un certo punto della propria vita come l’angoscia possa prendere il sopravvento e detenere il potere su di essa, lasciando una sensazione di agitazione che non scompare mai e rende impossibile svolgere determinati compiti. L’angoscia è un’emozione che può farci sprofondare in una profonda tristezza, può attaccarci duramente e farci sentire “malati”, depressi ed immersi in una sensazione di scoraggiamento, rimpianto ed infelicità.

Tale sensazione può alimentare negatività e pessimismo e far filtrare la realtà come senza speranza ed immergerci in un circolo vizioso di paura e rabbia dal quale sembra impossibile fuggire.

Anche il dialogo interno è possibile che diventi più negativo e colmo di parole e frasi malfatti è su se stessi e sugli altri, o sulla realtà del tipo “nessuno potrà davvero capirmi”, “siamo tutti soli”; “non valgo per nessuno”.

È importante quindi riconoscere tale spirale negativa e richiedere aiuto quando questa sensazione ed emozione ci colpisce e ci spinge nell’angolo dell’impotenza o assume a livello clinico una valenza più complessa..