Giordana Di Giacomo (Democrazia Cristiana – Lazio): dobbiamo stare attenti dei soliti politici che hanno fatto dell’Italia un “torrente in piena” che straripa in una valle di lacrime !

Giordana Di Giacomo (Democrazia Cristiana – Lazio): dobbiamo stare attenti dei soliti politici che hanno fatto dell’Italia un “torrente in piena” che straripa in una valle di lacrime !
Giordana Di Giacomo (Roma)

A cura di Dr.ssa Giordana Di Giacomo (Roma)

giordana.digiacomo@dconline.info * cell. 333-9033937 * 

Segretario Nazionale del Dip. “Ambiente, foreste, fonti energetiche, prevenzione calamita naturali” della Democrazia Cristiana 

Agenzia di stampa “LIBERTAS”

Editorialista de “IL POPOLO” della Democrazia Cristiana

< Giordana Di Giacomo (Democrazia Cristiana – Lazio): dobbiamo stare attenti dei soliti politici che hanno fatto dell’Italia un “torrente in piena” che straripa in una valle di lacrime ! >

Ma siamo sicuri di spendere i soldi pubblici individuando la priorità assoluta?

Oggi le Marche stanno rivivendo l’incubo del 2014 !

Per i rischi idrogeologici di allora non è stato fatto nulla, così ci raccontano gli abitanti dei Comuni più a rischio.

Come spesso accade il disastro non era prevedibile, anche se, nei luoghi del disastro, si parla di mancata prevenzione, di lavori pronti da fare e partiti, di opere non eseguite, di burocrazia invalicabile.

Progetti incagliati da 40 anni e mancata manutenzione del fiume Misa senza le vasche di contenimento da tempo progettate e mai istallate.

Pare che le vasche di laminazione per i bacini atte ad accogliere le ondate di piena di fiumi o canali, pensate già negli anni ’80 e mai realizzate, la mancata pulizia dei corsi d’acqua dopo l’estate, sono alcuni degli elementi che hanno contribuito al disastro che ha causato la morte di 10 persone e diversi dispersi.

Nei prossimi giorni, come al solito, tutti a lavoro.

La Regione Marche si attiverà per la pulizia del fiume, per la manutenzione ordinaria, anche se risulta essere stata eseguita in primavera ma non in tutta l’area.

La grave realtà della siccità in queste situazioni aggrava lo stato di salute del fiume per diversi aspetti,  come quello dell’ammasso di rami secchi e di nuova vegetazione per cui si formano aree che poi con la piena, ostacolano il normale deflusso dell’acqua.

La domanda è: ma c’è qualcuno che osserva e monitora i fiumi e gli alveoli in tutta Italia o ci rimettiamo al lavoro dei centinaia di satelliti in orbita nello spazio, che a volte indovinano e altre meno, provocando non pochi problemi alla vita quotidiana dei cittadini ?

Spesso la burocrazia contribuisce a bloccare le opere di riqualificazione delle aree più predisposte ad eventi pericolosi come crolli, esondazioni, causate da eventi naturali o terremoti.

E’ evidente che a questo punto la necessità di incrementare personale della protezione civile, venatorio, forestale sia una priorità e non solo nelle Marche ma in tutto il territorio nazionale.

Il rischio idrogeologico è lo stato a cui dobbiamo abituarci, così come al cambiamento climatico.

Quindi gli interventi di manutenzione, ma soprattutto essere in grado di individuare il sito ed agire immediatamente con interventi di manutenzione per una  accurata prevenzione deve essere la priorità da mettere in agenda.

Ultimamente la pioggia scende giù più carica creando molti danni a persone e al territorio.

Non è difficile quindi capire che tutte le zone intorno agli argini dei fiumi sono da controllare ed individuare le costruzioni abusive a rischio perché troppo vicine ad un fiume o ad un torrente, sono davvero una priorità.

Le abitazioni costruite su un terreno argilloso al di sotto o a valle di colline poco stabili, devono essere controllate, messe in sicurezza o sfollate, se non vogliamo piangere dopo che accadono le stragi provocate da “eventi naturali”.

Una buona politica è quella in grado di  trasformare un problema come questo in un fiore all’occhiello di una nazione stupenda come l’Italia.

Una politica nuova è quella che da un problema ne ricava risorse, business, benessere.

Abbiamo uomini eccellenti nel settore della geologia e dell’ambiente; possiamo formare delle squadre addestrate per mettere in sicurezza il territorio dal “cambiamento climatico”; ma soprattutto possiamo muoverci a favore e non a sfavore di questi eventi e cercare di capire come arginare e non peggiorare il problema.

Siamo vicini a queste “Anime” e ai loro familiari, con la promessa di non dimenticare le “promesse” fatte soprattutto in questi giorni di campagna elettorale, dai soliti politici che hanno fatto dell’Italia un torrente in piena che straripa in una valle di lacrime.

 

****************************************************************************************** 

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

****************************************************************************************** 

 

0 0 votes
Article Rating
2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Fernando
1 anno fa

Dottoressa la ringrazio per la sua attenta e dettagliata riflessione condivisibile in toto. Mi permetto di aggiungere una piccola osservazione : nonostante i precedenti tristi episodi, nonostante le tante promesse ancora siamo all inizio purtroppo. È l ulteriore triste prova – provata che una sana e oculata gestione del territorio fatta di buone strade, di pulizia degli alvei dei fiumi, delle loro foci. delle linee fognarie, dei tombini, non portanti voti, non comporta visibilità suo social : oggi la politica è diventata selfie, post e quanto altro di simile. Non più pensiero, progetto e azione per risolvere i problemi. Poi quando accade il disastro si grida a lupo, a lupo e si mette in atto la caccia alle colpe e alle responsabilità. Ma prima la politica dov’è? Cosa fa? Ammesso che ci sia e che faccia.
Fernando Ciarrocchi

Enrico Migliardi
1 anno fa

Brava, bravissima.
Ma ti risponderanno che tutta l’Italia è uno sfasciume geologico, che i soldi in bilancio sono pochi e le emergenze attuali sono le bollette.
Tutto vero, ma io ho inviato, in tempi non sospetti, una “perla di saggezza”, dove indicavo come fare. L’unica soluzione è quella che ogni residente, all’interno di in un bacino idraulico, paghi per la messa in sicurezza del suo bacino idraulico. Basta creare le strutture tecno-amministrative efficienti con “Soci” tutti gli utenti ed i residenti (divisi in due categorie di “Soci”) e pianificare gli interventi in 5 anni. Ed il gioco è fatto.
IL PORTAVOCE DELLA DC
(Ing. Enrico Migliardi )