“Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis” E’ Natale.

“Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis”  E’ Natale.

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)

 

   Dott. Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

 

Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana

Editorialista del” Il Popolo” della Democrazia Cristiana

“Verbum carum factum est” Il Verbo si è fatto carne.   E’ Natale.

Cos’è il Natale? “L’irruzione definitiva di Dio nella storia dell’Uomo per la vita e la verità dell’uomo”.

Mons. Luigi Negri figura di riferimento del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione.

Cosi rispondeva mons. Luigi Negri, tornato alla Casa del Padre alcuni anni or sono, uno dei fondatori del movimento ecclesiale di “Comunione e Liberazione”.

Uomo di chiesa, uomo di fede alla costante scuola del Vangelo di cui stato è stato un tenace e convinto promulgatore.

Dunque il Santo Natale è “Verbum caro factum est” tutto ciò vuol dire che il Natale è un Fatto Storico, un Avvenimento accaduto in un preciso momento e in un luogo.

Mons. Luigi Giussani, “Il GIUS”, un gigante del cristianesimo del novecento a tal proposito affermava

Mons. Luigi Giussani. Storico fondatore del movimento ecclesiale Comunione e liberazione.

”L’Accaduto (IL Fatto) è profondamente e misteriosamente affascinante. Per tutti è un presentimento di bene”

Non poteva esserci migliore traduzione della frase “Verbum caro factum est”.

Il Natale è la nascita di Gesù Bambino, quindi, la Sua Presenza nel mondo, nella storia tra gli uomini e per gli uomini creati a Sua immagine e somiglianza.

Il Natale è un Avvenimento che commuove, nonostante tutto, il mondo intero.

C’è una giovane Madre, un Neonato e un Padre. Tutto si compie nella povertà.

Agli occhi del mondo contemporaneo è sicuramente un paradosso.

A voler ricordare la cronaca del Vangelo ad esaltare quella Nascita apparvero gli angeli come “Gloria di Dio”.

Tutto ciò che è accaduto, il fatto che ha cambiato la storia, è avvenuto in una stalla sul fieno riscaldata dal fiato di un bue e di asinello.

È un rovesciamento totale dei criteri ultra mondami con cui oggi si valuta tutto. Però il massaggio imperituro del Santo Natale è che Dio ama ciò che è piccolo, ciò che il mondo disprezza o considera irrilevante.

Dio è nato lì e lì si è fatto presente. I

Il grande Chesterton  a sostegno tutto questo affermava

Lo scrittore cattolico Charles Chesterton

Quello che è accaduto a Betlemme insegna che per incontrare Dio non bisogna salire, ma bisogna scendere. Bisogna diventare umili”.

Per riuscire a conquistare il cielo bisogna guardare in basso, sulla terra. Etimologicamente umiltà deriva da humus, terra.

Dio ha l’infinita umiltà di farsi uomo perché così tutti possono trovarlo senza il bisogno di essere chissà chi. Dio si fa incontro a chi si sente nessuno, a chi si sente disprezzato o non si sente capace di nulla o non si sente degno.

Sarà sicuramente Gesù Bambino ad illuminare le menti e a scaldare i cuori tutti coloro che hanno

le sorti del mondo perché la mille guerre che stanno flagellando il mondo termino al più presto.