Esenzione Canone Rai: chi ne ha diritto.

Nella Legge di Bilancio confermato l’importo di 90 euro anche per il 2019. Le categorie che hanno diritto all’esenzione dall’imposta e come comportarsi con Pc e smartphone.

Esenzione Canone Rai: chi ne ha diritto.

Come ogni anno arriva il tanto atteso canone Rai da pagare, pochi lo amano, ma quasi tutti, ormai,  lo pagano. Dal 2016 il Canone Rai ci finisce direttamente in bolletta, una mossa ideata dall’allora governo Renzi per combattere il consistente numero di persone che aggiravano il pagamento di quest’imposta che tocca un po’ ogni cittadino. Ma in effetti ci sono delle categorie di persone che possono evitare di versare la tassa per la televisione pubblica. Ecco allora una guida a domanda e risposta per sapere se abbiamo diritto all’esenzione dal Canone Rai e un chiarimento su quali dispositivi coinvolge.

Cos’è il Canone Rai?

Il Canone Rai è un’imposta introdotta con la legge numero 246 del 1938. Si tratta di una tassa che finanzia la televisione pubblica, la Rai, «che consente al servizio pubblico di non ridurre la sua capacità di offerta e di adeguamento tecnico e culturale» si legge sul sito dedicato. Il Canone Rai non è però legato alla fruizione dei contenuti trasmessi dalla Rai, bensì alla detenzione dell’apparecchio. Se si possiede almeno un televisore in casa, allora la tassa è da pagare. Dal 2017 la cifra da versare è pari a 90 euro l’anno, mentre prima era più alta. Ci sono due tipologie di Canone Rai: il Canone «ordinario» che riguarda le abitazioni private e il Canone «speciale», dedicato agli esercizi commerciali come alberghi, bar, ristoranti o uffici.

Quali dispositivi coinvolge il Canone Rai?

Con l’avvento dello streaming e delle modalità online di fruizione di contenuti — nonché della crescita del numero di dispositivi presenti nelle nostre case — si è creata grande confusione su quali di questi sono coinvolti nel pagamento del Canone Rai. La normativa di riferimento risale al 22 febbraio 2012, quando il ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato una nota appunto per precisare quali siano gli «apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni», ovvero quelli su cui si deve pagare il Canone Rai. La televisione, ovviamente, è la regina in questo senso. Se se ne possiede almeno una in casa, l’imposta è da versare. I dubbi sorgono quando si parla degli altri dispositivi, quelli connessi a Internet. Dal Pc allo smartphone. La Rai ha creato una tabella che spiega in modo sintetico cosa è coinvolto e cosa no. Sono esentati coloro che non possiedono una Tv ma hanno in casa un Pc, uno smartphone o un tablet. Nonostante questi siano mezzi con cui collegarsi a Internet e quindi poter vedere contenuti audiovisivi, la discriminante è la presenza di un sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare. L’esenzione però non è scontata. Anzi, si dà per scontata la presenza di un televisore in ogni casa. Per chi si sente però di appartenere a questo gruppo che si affida solo a telefoni e computer, qui c’è il modulo da compilare per essere esentati.

Come si paga il Canone Rai?

Come detto, il costo del Canone Rai dal 2017 è pari a 90 euro l’anno. Dall’anno precedente, il 2016, si paga in bolletta. Una novità introdotta dal governo Renzi per frenare l’evasione molto diffusa di questa tassa. L’importo viene distribuito nelle fatture emesse dalle imprese elettriche con cui abbiamo un contratto per la nostra energia domestica. Si divide in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre. E se non mi arriva la bolletta a casa?

Si può pagare il Canone in modo alternativo alla bolletta?

Chi non ha un contratto per la fornitura di energia elettrica — o per chi sfrutta reti non connesse con le reti di trasmissione nazionale, deve pagare il Canone Rai con un metodo alternativo. Che va sotto il nome di «modello F24», ovvero il Modello di pagamento unificato (qui il Pdf e le istruzioni). In questo caso l’imposta può essere versata in toto entro il 31 gennaio dell’anno a cui si riferisce il Canone in questione. Oppure in due pagamenti (da 45,94 euro) entro il 31 gennaio ed entro il 31 luglio. Oppure ancora in quattro rate (da 23,93 euro l’una). Un altro metodo è dedicato ai pensionati, che possono addebitare il Canone sulla pensione. Per farlo, bisogna richiederlo però — ed è destinato solo a chi ha un reddito annuale inferiore a 18mila euro — al proprio ente entro il 15 novembre dell’anno precedente. Ed è quindi già troppo tardi per quanto riguarda il 2019.

Cosa cambia con la Legge di Bilancio 2019?

Non ci sono sostanziali cambiamenti sul Canone Rai con la Legge di Bilancio che è in approvazione alle Camere. Viene confermata la cifra, pari a 90 euro, per il 2019. E viene confermato anche il pagamento in bolletta. Confermato in fine l’esenzione dal versamento della tassa per alcune categorie.

Chi ha diritto all’esonero?

Hanno diritto all’esonero dal pagamento del Canone Rai coloro che hanno almeno 75 anni e che prendono la pensione sociale. Il cui reddito annuale, quindi, non supera gli ottomila euro (esclusi redditi esenti da Irpef, reddito dell’abitazione principale, trattamenti di fine rapporto, interessi sui depositi bancari, postati e sui titoli di stato). Questo gruppo di persone è stato ingrandito dal governo Gentiloni che ha alzato il limite del reddito dai precedenti 6.713,98 euro. Secondo Codacons, si è passati da 115mila esentati a circa 350mila. Ora, per ottenere l’esenzione bisogna però fare domanda. Il modulo (lo trovate qui) dev’essere presentato entro il 31 gennaio del 2019. Rientrano nel gruppo degli esentati anche altre categorie:
— Militari di cittadinanza straniera appartenenti alla Nato che stazionano in Italia
— Agenti diplomatici e consolari.
Tutte le dichiarazioni hanno però valore annuale, quindi bisogna ricordarsi, ogni anno, di inviarle.
Per chi invece ha pagato il Canone Rai nonostante dovesse esserne esentato, c’è l’ulteriore possibilità di chiedere un rimborsoqui tutti i moduli.

Notizie tratte dall’ufficio Entrate . di Antonio Gentile