DOBBIAMO RECUPERARE IL BUON SENSO E LA POLITICA CON LA “P” MAIUSCOLA

di RODOLFO CONCORDIA (ROMA) * rodolfo.concordia@dconline.info *
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
Spesso, in questo tempo di incertezza, chiudo gli occhi e spazio nel cielo a rincorrere il senso dell’infinito.
Vivo un sogno ricco di speranza e cadenzato da attimi di gioia e dolce abbandono, nel quale assaporo un mondo ricco di giustizia, di solidarietà, di carità, di umanità e dove il rispetto rappresenta l’elemento fondante ed armonico dell’essere e dell’esistere.
Le differenze culturali, sociali, di casta e di appartenenza fanno da cornice ad un insieme che vive di diversità che si fondono e contribuiscono, con le idee ed i comportamenti, a delineare un processo di sviluppo e di crescita del Paese.
Poi gli occhi si schiudono e ritorno alla realtà e ciò che osservo è un tessuto connettivo corroso dal rancore cieco verso gli “altri”, sordo alle differenze culturali, contrario alle diversità di idee sul possibile scenario del domani e con una ricerca piuttosto egoistica di affermazione dell’io e degli interessi del gruppo o della casta di appartenenza.
Non percepisco il senso di un insieme, il valore dell’ appartenenza allo stesso Paese, ad un patrimonio ed a una storia comune. La discriminante è di far parte del gruppo degli eletti del web, che sostituisce la Bibbia, il percorso e l’insegnamento scolastico, la cultura della sapienza e dell’intelletto.
La pseudo verità, spesso frutto di bugie, preconfezionate da siti appositi e poi spedite in rete da adepti, che trovano la loro realizzazione nella diffusione di odio e di disprezzo verso gli “altri”, è unicamente, quella del web.
In tale contesto hanno perso valore termini come giustizia, carità, solidarietà, rispetto dei più deboli, senso dello Stato e delle Istituzioni e sono state sostituiti dall’interesse elettorale o di casta, a scapito, delle necessità e dei bisogni della nostra gente
Ed il raggiungimento di questo obiettivo viene perseguito a scapito della sicurezza economico-finanziaria del Paese, dei risparmi degli Italiani, della stabilità dell’apparato produttivo delle aziende e rendendolo prigioniero delle Agenzie di Rating, del Mercato, degli speculatori internazionali e appesantendo, sicuramente, i Documenti di Bilancio dei prossimi anni, con ulteriori oneri da pagare, a causa del loro dilettantismo che configura, io credo, impreparazione o ignoranza, del mondo economico e delle sue regole( la tardiva presa di posizione del Min.ro Savona ne è la conferma) .
A fronte di ciò debbo rilevare purt,roppo, il venir meno di una caratteristica tipica del popolo Italiano, che ha sempre utilizzato nei momenti più bui e difficili dell’era Repubblicana ossia il buonsenso; anche, per effetto, di una rabbia sociale esplosa nei confronti di una classe politica assente ed avulsa, dal nuovo e dai reali bisogni del Paese.
La realtà – io credo – è che non interessa più l’armonia di una crescita complessiva del Paese e di una sua trasformazione, capace di sopperire alle ingiustizie, ai pregiudizi, alle assenze dello Stato ed al recupero, di quelle situazioni più pericolose, per il mantenimento di un equilibrio sociale, che eviti, il pericolo della disgregazione e della ribellione.
In questo panorama, cari amici, risulta assente la Politica, almeno quella che io amo ed alla quale ho dedicato la mia vita e speso, tante energie, nella consapevolezza, che Essa è l’unico strumento di elaborazione e di governo, di un reale processo di crescita e baluardo, alla realizzazione di un Paese diverso e più giusto.
Il problema vero è rappresentato dagli attuali partiti ed è l’insufficiente preparazione di una nuova classe dirigente, povera di valori, di cultura dello Stato, di disinteresse personale ed attenta, solo, a premiare i propri elettori, piuttosto, che a lavorare, per soddisfare le autentiche necessità, dei nuovi portatori dei bisogni sociali, culturali, economici, ovvero, alla realizzazione dell’essere umano e alla costruzione di un Paese e di uno Stato, che faccia da corollario alla sua attuazione.
E la Democrazia Cristiana, è stato il partito, che ispirato ai valori Cattolici, pur fra tanti errori, aveva costruito, allora, un Paese in cui una logica interclassista, definiva e costruiva una realizzazione umana, non come processo individuale di natura ludo-egoistica, ma come un processo collettivo, basato, sulla ricerca di giustizia e di crescita comune, iniziando, dalle classe più deboli e sfortunate.
Ciò è scritto nella storia del Paese, edificata, da tanti politici lungimiranti, ma che può essere sintetizzata e direi raffigurata, dal volto e dalla esperienza politica di tre uomini, che hanno contribuito in modo rilevante, a scriverne la storia e ad alimentare quella, che ancora oggi, è una leggenda: Don Sturzo, De Gasperi e Moro.
Ma io credo e ne sono convinto, che dopo l’assise degli Stati Generali del 18 e 19 Gennaio 2019, la Federazione della Democrazia Cristiana inizierà un cammino, verso la costruzione di un soggetto politico, ispirato ai valori ed al Patrimonio Storico e culturale di allora, ma con la capacità, di interpretare, il nuovo che avanza e che determina, le aspettative ed i bisogni di un oggi, ma, con lo sguardo, rivolto al futuro e soprattutto, alle nuove generazioni.
Allora, il sogno, assumerà i contorni dell’attualità, dell’impegno sacrale di tanta gente, stanca di inerzia, partigianeria, incompetenza e decisa a vivere da protagonista, una nuova grande stagione, per il bene del Partito e soprattutto, di un Paese che amiamo, rispettiamo e perchè avvinti, da una passione politica che vive e si rafforza anche col correre del tempo e degli anni. 
di RODOLFO CONCORDIA (ROMA) * rodolfo.concordia@dconline.info *
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