Dal Consiglio di Stato si all’eterologa ma si ammettono rischi e pericoli per mamme e bambini.

Dal Consiglio di Stato si all’eterologa ma si ammettono rischi e pericoli per mamme e bambini.

A cura di ANGELO SANDRI (Udine) * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946

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< Dal Consiglio di Stato si all’eterologa ma si ammettono rischi e pericoli per mamme e bambini ! >.

Il Consiglio di Stato, con il suo parere favorevole, ha dato il via libera alle donazioni in materia di “eterologa” spalancando le porte alla fabbricazione di bambini senza radici.

TONI BRANDJ

Eppure – tra le righe – ammette tanti rischi e pericoli di detta pratica elencandoli uno per uno, con ciò facendo chiarezza su chi aveva detto tante bugie sulle pratiche di fecondazione artificiale.

Come dire in altre parole: < fate del male ma con moderazione ! >.

In questi termini si sono espressi TONI BRANDJ e JACOPO COGHE, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie e di Pro Vita e Famiglia come precisato in una nota dell’Ufficio stampa di Pro Vita e Famiglia e Congresso Mondiale delle Famiglie.

Ecco dunque alcuni esempi di criticità contenute nel parere favorevole alla “eterologa”, dettando però alcune prescrizioni a tutela della salute dei donatori, donatari e del nascituro.

<< Il Consiglio di Stato invitando a rispettare il limite quantitativo alla donazione degli ovociti e dei gameti maschili – hanno spiegato Toni Brandi e Jacopo Coghe – ha ammesso che ciò è per contenere le nascite di bambini portatori (anche solo in parte) del medesimo patrimonio genetico.

JACOPO COGHE

In parole povere: c’è il rischio che due fratelli finiscano marito e moglie. E allora che fare? Non vietiamo la pratica, ma saranno pochi e speriamo che il destino non li faccia incontrare. Davvero vergognoso ! Bambini senza radici e senza una vera carta d’identità sono ammessi purché se ne contenga il numero.

E ancora. Quando il Consiglio di Stato parla di ridurre il numero di stimolazioni ormonali cui può sottoporsi la donna per evitare di pregiudicare la sua salute ammette che questa pratica fa male al corpo della donna e questa è una denuncia che ci appartiene da sempre.

Le donne non sono davvero informate sui rischi. Vostro onore, insomma, anche con se e con ma, lei conferma che la donna è un cavia da laboratorio e il bambino un prodotto? >>.

ALESSANDRO PINTO

Interviene sull’argomento anche il dott. ALESSANDRO PINTO, di Roma, Segretario nazionale del Dipartimento <Famiglia, Diritto alla vita e diritti umani” della Democrazia Cristiana”.

<< Il recente pronunciamento dei Giudici del Consiglio di Stato, in materia della donazione dei tessuti e delle cellule umane, ha avuto lo scopo di indicare alcune regole per l’età dei donatori e il numero degli ovociti e dei gameti maschili che si possono donare.

Evidenziando quindi la necessità di screening genetici, maggiori accertamenti clinici e più accurati criteri per la donazione dei gameti, necessari per la fecondazione eterologa.

Il parere della Chiesa in proposito è discordante. Nella fecondazione assistita, infatti, l’intervento medicale ha la funzione di aiutare lo spermatozoo a raggiungere l’ovulo della donna.

In questo modo il momento della procreazione avviene nel calore del corpo umano di un uomo e di una donna, nel momento in cui amandosi, segnano il momento della vita. (F.C. 06/02/2019 – vedi anche: L. Ciccone “Bioetica”)

Diverso, invece, è la fecondazione in vitro, dove l’incontro dei due gameti avviene in un “freddo laboratorio”.

Si è giunti a questa disciplina, in quanto è stata recepita una Direttiva Europea: 2012/39/UE.

Il DPR che ha avuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri, eviterà il contenzioso, dinanzi alla Corte EU, per non aver recepito la normativa comunitaria, considerando che il limite per la mancata applicazione, è scaduto dal 17 Giugno 2014

Nonostante la normativa, tuttavia si assisterà al “business della provetta”. Al posto delle donazioni, subentra una vera e propria “vendita mascherata”. Infatti, spesso viene erogato, una specie di “rimborso spese”.

Il quesito che si pone sarà il seguente: l’inserzione delle donatrici dove verrà inserito ? Tra le pagine di <benessere & salute> o in quelle di <economia e finanza>, in nome di una globalizzazione, che pur di realizzare profitti,permette che si calpestano i valori fondamentali della persona ? >>

 

Ufficio Stampa < Pro Vita e Famiglia >

e < Congresso Mondiale delle Famiglie > * Tel: 328-8659486

 

Ufficio Stampa < Democrazia Cristiana > * Tel: 334-3614005

 

A cura di ANGELO SANDRI (Udine)

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