Da Gela (prov. di CL) a Louvre: il vasaio siciliano Grazio Mezzasalma che imita i capolavori greci

A cura di Dott. LORENZO RANIOLO (Gela/CL)- dott.lorenzoraniolo@tiscali.it – Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana 

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<Da Gela (prov. di CL) a Louvre: il vasaio siciliano Grazio Mezzasalma che imita i capolavori greci>

Sarà perché è nato a Gela, terra di tesori inestimabili, testimonianza di un passato glorioso dove Eschilo trovò la morte, sta di fatto che nel sangue di Grazio Mezzasalma, 66 anni, scorre la passione innata per l’archeologia. Un talento fuori dal comune che lui definisce un “dono di dio”, grazie al quale riesce a riprodurre vasi, lucerne, anfore, lekythos, crateri a colonnette, a calice, a campana, sui quali dipinge scene di battaglie, animali, dei, uomini e donne a figure rosse e nere, così fedeli agli originali greci da confondere persino archeologi e studiosi. Anni fa, nell’ambito della mostra “Museum Expressions”, organizzata in collaborazione tra il museo archeologico di Gela, allora diretto da Enza Cilia e gli assessorati delle Attività produttive e dei Beni culturali della Regione, i suoi manufatti sono stati esposti a Parigi, al Carrousel du Louvre.
Precario del Consorzio di bonifica della città, Mezzasalma si è sempre dovuto arrangiare con lavori saltuari per mantenere la moglie e i suoi tre figli. Difficoltà che non gli hanno impedito di approfondire la passione per l’archeologia, maturata grazie all’incontro con un artigiano, particolarmente colpito dal talento del giovane vasaio, capace di lavorare l’argilla a mani nude, senza l’aiuto del tornio. L’artigiano si rese infatti conto che i manufatti realizzati da Grazio non erano semplicemente copie dei capolavori greci, ma molto di più. Dalle tinte alla modellatura, alle vernici, i capolavori dipinti con i colori che ricava direttamente dalla terra, sono identici agli antichi reperti ritrovati durante le campagne di scavi nel territorio gelese.
“Non ho mai studiato archeologia – dice l’uomo – ho la sola licenza elementare, gli esami di terza media li ho sostenuti molti anni dopo da esterno. La mia è una passione mandata dal cielo che ho imparato a sviluppare grazie all’aiuto dell’amico artigiano che, ospitandomi nel suo garage-laboratorio, mi ha insegnato a lavorare l’argilla con il tornio che poco prima di morire ha voluto regalarmi”. Un giorno, sfogliando un vecchio libro di archeologia, Mezzasalma venne attratto dall’immagine di un forno greco utilizzato per cuocere la ceramica. “Decisi – racconta l’artigiano – che avrei dovuto farlo uguale. Certamente non avrei potuto realizzarlo a casa, quindi acquistai un piccolo appezzamento di terra e con l’aiuto di mio figlio Angelo, allora adolescente, abbiamo costruito, con circa tremila mattoni, un bellissimo forno a due piani. È stato molto faticoso, i primi manufatti erano tutti bruciati, perché per raggiungere la giusta temperatura dovevo attendere almeno dieci ore, allora ero giovane e forte, ma il lavoro era troppo faticoso e con il tempo l’ho sostituto con un forno all’avanguardia, a norma, niente di illegale”. ( su Repubblica Palermo)
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Natascia
1 anno fa

Congratulazioni vivissime e complimenti. Ritengo che le mani “ parlino” , uniscano e riescano a diano la “ vita “ più di tante parole a volte inutili e distruttive .