COMMENTO ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL LAZIO 2023 CHE HANNO RAGGIUNTO IL “DESERTO DEI TARTARI” !

COMMENTO ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL LAZIO 2023 CHE HANNO RAGGIUNTO IL “DESERTO DEI TARTARI” !
Rodolfo Concordia (Roma)

A cura di Comm. Rodolfo Concordia – Vice Segretario Vicario Politico Nazionale della Democrazia Cristiana

Segretario Politico Regionale della Democrazia Cristiana della regione Lazio

cell. 3357709516 * rodolfo.concordia@dconline.info

Sede D.C. – Via Ostia, 28 – 00195 Roma  

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L’obiettivo di una Democrazia compiuta, ricca di partecipazione e di protagonismo da parte del Cittadino elettore pare allontanarsi sempre di più e sfuma nello spazio di un tempo, proporzionale alla incapacità degli attuali partiti egemoni, di comprendere le aspettative di un popolo in attesa.

Infatti il dato relativo alla partecipazione al voto, tocca un livello minimo preoccupante che incide profondamente nel merito dell’obiettivo da raggiungere ed allarga la forbice del distacco fra classe partitica ed il cittadino elettore.

Ciò rappresenta un elemento di preoccupazione per la tenuta della Democrazia di questo Paese e segnala una forma di ribellione verso gli attuali partiti egemoni  che restano silenti verso una richiesta di Solidarietà, di Equità e di Giustizia Sociale che sgorga dal profondo del tessuto connettivo del Paese e che esprime i veri bisogni che trascendono da quelli dei partiti, attestati sull’interesse elettorale piuttosto che sulle aspettative della Nazione.

Ciò che stupisce, rammarica e preoccupa, è la presunzione di rappresentare il Paese con una arroganza che mal si concilia con un profondo disagio sociale ed economico che attiene a target di Società sempre più ampi e con livelli di vita sempre più bassi.

Tanto, da incidere profondamente anche in quel Ceto Medio che ha sempre rappresentato il livello di equilibrio sociale e politico della Nazione, frutto di un processo di crescita e di sviluppo parimenti, con la difesa di quelle stratificazioni sociali emarginate dal processo produttivo e bisognose dell’intervento sussidiario dello Stato.

In particolar modo per quelle famiglie che hanno in casa pazienti la cui malattia richiedeva e richiede rispetto, vicinanza e la solidarietà di uno Stato che non può abdicare ai suoi doveri morali e materiali.

A fronte di ciò abbiamo Partiti che si esaltano per un successo espresso da una partecipazione al voto di percentuali da “deserto dei Tartari” e che vanno intorno al 40 per cento 100, completamente incuranti del valore negativo di un dato che può mettere in crisi la tenuta dello Stato Democratico e che esprime un latente disagio nel tessuto connettivo del Paese ed un palese pericolo di dissociazione sociale e civile.

Non c’è più tempo per tale insipienza e mancanza di responsabilità che può diventare un tarlo pericoloso per la tenuta sociale e civile della Nazione.

E’ giunto pertanto il tempo di una rinascita morale e politica, attraverso un progetto di Società e di Paese che definisca con chiarezza quale Stato e quale Società si vuole costruire e come deve indirizzarsi una profonda trasformazione dello Stato e delle Istituzioni per realizzare la prospettiva di una Società al Servizio dell’uomo e che tende alla sua realizzazione umana, sociale e civile.

Nel passato, è indubbio, che tale importante ruolo, è stato svolto dalla Democrazia Cristiana.

Essa esprimeva i Valori della Dottrina Sociale della Chiesa ed incarnava quel Popolarismo Comunitario che vede l’uomo al centro di ogni progetto di Società finalizzata alla sua crescita umana e professionale ed al riconoscimento della Sua Dignità.

Strumento indispensabile era  ed è rappresentato dal lavoro e da una Civiltà del Lavoro che offra all’uomo, lo strumento di crescita individuale e collettiva e la Sua libertà dallo Stato e dai Padroni ( don Sturzo docet).

Nel tessuto buio del Paese, spento di Valori e di Certezze del Domani e nel quale è completamente assente, almeno un accenno di quale Società si vuole costruire e dove emerge, la strumentalizzazione dei problemi del Paese, mai inquadrati in una prospettiva di approdo di Società, dobbiamo essere tutti impegnati a realizzare una svolta Sociale e Politica che ridisegni una prospettiva di Paese strettamente connessa alla realizzazione umana.

E’ un Ruolo che spetta al Partito della Democrazia Cristiana ed a quella varietà di presenze di Movimenti, Associazione e Partiti che si richiamano ai Valori della Dottrina Sociale della Chiesa.

Dobbiamo ricreare a mio avviso, un Centro Politico e non geometrico, equidistante dai Poli di Destra e di Sinistra che faccia emergere i Veri Valori che indichino al presente, quelle correzioni legislative indispensabili per ricreare le condizioni di uno sviluppo che leghi indissolubilmente il Processo di crescita e di sviluppo alla crescita umana, sociale e civile della Nazione.

E con Esso prefiguri con Certezza i contenuti di una Nuova Società del Domani orientata in tal senso, correggendo le distorsioni di un processo produttivo che mira al profitto e nega, la necessità anche, di ridistribuzione degli utili per il recupero delle frange di dolore, di malcontento e di ribellione che esistono nel tessuto connettivo che non vengono colti da espressioni partitiche avulse dal rispetto dell’uomo e della Sua Dignità.

Come Democrazia Cristiana con l’attuale Segretario Angelo Sandri ed alla vigilia del XXIV Congresso nazionale del nostro partito, siamo pronti a dare il nostro contributo e lanciamo un appello affinchè prevalga il senso di responsabilità sull’egoismo dei forti e le presunte convenienze di Partiti che spesso danno la precedenza ai loro bisogni personali piuttosto che al Bene Comune del Paese.

E’ un dovere Morale e Politico di ogni cattolico impegnato in Politica ed una esigenza pressante del Paese che richiede chiarezza, impegno e coraggio.

 

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Fabio Valente
1 anno fa

Beh… Fare è diverso da dire agli altri di fare…. Blaterate tanti, ma fatti non ne portare da anni e anni.

Carbone Grazia
1 anno fa

Non è più tempo di analisi..Chi ha le competenze si “RENDA VISIBILE”
Rischi in prima persona…ci mettiamo la faccia e il suo saper fare. Tutti gli altri seguiremo