AL VIA L’INCONTRO DEL G7 IN CANADA.

AL VIA L’INCONTRO DEL G7 IN CANADA.

di NICOLA MARSICO

Il Gruppo dei sette è il raggruppamento dei ministri dell’economia delle 7 nazioni più produttive e industriali di tutto il mondo (dal 1986: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Giappone e Canada).

Le riunioni hanno una durata media di due giorni e ad esse aderiscono anche i rappresentanti dell’Unione Europea e quelli del Fondo Monetario Internazionale.

La squadra è nata nel 1976 (voluta dal presidente francese Valéry Giscard D’Estaing) dopo la crisi energetica e monetaria del ’71; la sua funzione è quella di organizzare e monitorare le politiche economiche internazionali.

Attualmente i membri sono il Presidente del Consiglio Italiano, Giuseppe Conte (in questa occasione al suo debutto internazionale); il Presidente della Repubblica Francese, Emanuel Macron; la canceliera Tedesca, Angela Merkel; il Primo Ministro Canadese Justin Trudeau; la prima ministra Inglese, Therersa May; il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump; il Primo Ministro Giapponese, Shinzo Abe; il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk e il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker.

Negli ultimi tempi, oltre che a trattare materie economiche degli stati sopra elencati, il G7 ha cercato anche di coinvolgere i Paesi in via di sviluppo ed Emergenti (BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) per discutere di temi come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la risoluzione di crisi internazionali.

Tutte problematiche che sono all’ordine del giorno nel Palazzo delle Nazioni Unite.

Un esempio di comunicazione tra paesi del ”nord” e paesi del ”sud” è senz’altro la riunione del ”segmento africano” a Genova nel 2001, che ha visto i vertici di tutti i capi di stato Africani per dialogare con il G7.

I temi del G7, 2018, (dichiarati dal Primo Ministro Canadese) saranno : lo sviluppo economico che limiti le disuguaglianze sociali; maggior uguaglianza di genere; prepararsi agli ”impieghi del futuro”; creare un sistema energetico sostenibile e costruire un mondo più sicuro e pacifico nelle zone dove la guerra è all’ordine del giorno.

Lo scenario politico è alquanto interessante, mentre nel passato le discussioni erano piuttosto diplomatiche e pacifiche, oggi le visioni degli stati del G7 sono piuttosto contrastanti.

Gli Stati Uniti d’America sembrano ignorare la problematica ambientale e il ”food safety”; il Presidente Donald Trump ha dichiarato, proprio qualche giorno fa, che il G7 non alcuna utilità amministrativa come disse per l’ONU.

Il Presidente Americano ha già comunicato che non parteciperà all’intero G7 per poter meglio preparare l’incontro con il dittatore nord coreano a Singapore che avrà luogo il prossimo 12 giugno.

L’America sarà quindi abbastanza isolata e criticata durante i lavori e le discussioni, sicuramente dalla Francia, che negli ultimi tempi ha modificato i rapporti con il Presidente Trump e dalla Germania (anche a causa dei recenti provvedimenti adottati in merito ai dazi doganali sulla importazione di alcuni prodotti importanti per l’economia americana).

Ci aspettiamo che il nostro Paese, insieme al Giappone e al Canada, terrà un atteggiamento neutrale e diplomatico.

E’, tuttavia, importante ricordare che gli eventi di politica internazionale sono di vitale importanza per il mondo intero, in quanto determinano il coordinamento delle azioni politiche ed economiche future.

Abbiamo bisogno di rappresentanti di respiro internazionale, dinamici e preparati in materia ma, soprattutto, che siano in grado di adottare un comportamento diplomatico per creare un idea ed un progetto comune, per il bene del mondo intero.

NICOLA MARSICO – MILANO