< Riforma del sistema elettorale italiano: “E pur si muove” …. citando Galileo Galilei ! >

Le tematiche, i problemi o per meglio dire i “dossier” che quotidianamente calamitano l’attenzione del mondo politico italiano sono molti, ma soprattutto complessi, data la loro forte interconnessione con le questioni politiche internazionali.
Ebbene tutto questo spesso distoglie dagli argomenti di politica interna che servirebbe a migliorare non poco l’affezione della gente alla politica.
Tra di essi ad esempio l’ormai dibattuto tema inerente la riforma del sistema elettorale !
E’ arcinoto che la Democrazia Cristiana, attualmente guidata dal Segretario Politico Nazionale, Dott. Angelo Sandri (Udine), da vari anni porta avanti l’urgenza di cambiare l’attuale sistema elettorale proponendo un sistema proporzionale con preferenze e con lo sbarramento (di lista) al 3% .

Tutto ciò per consentire un ritorno alla politica in cui il cittadino ridiventi protagonista, potendo scegliere sia il partito, sia il rappresentante politico che ritiene più idoneo a rappresentare il proprio territorio di appartenenza.
Ciò significherebbe un maggior legame con il territorio stesso e con il corpo elettorale di quel territorio: la politica tornerebbe ad essere per, con e tra la gente.
Con punti riferimento locali in cui i cittadini posso continuare a mantenere ed accrescere quel proficuo legame tra eletto ed elettori.
Un nuovo sistema proporzionale così strutturato favorirebbe sia la rappresentanza, sia la rappresentatività dei territori ed eviterebbe candidature pesantemente “calate da Roma” come suolsi dire, il che allo stato attuale si sostanzia nell’apertura di comitati elettorali operativi soltanto nell’arco temporale delle consultazioni elettorali di cui trattasi.

Mentre il rapporto politico-territorio deve essere costante, quotidiano , continuativo perché la politica possa davvero tornare ad essere la “più alta forma di carità” ( citando San Papa Paolo VI).
Ebbene proprio in questi giorni sembra che alcuni autorevoli esponenti rappresentanti della maggioranza di Governo abbiamo parlato di riforma elettorale del vigente sistema introducendo le preferenze: un piccolo passo ma se fosse vero sarebbe invece sarebbe un grande passo verso il cittadino che vede riconosciuto un altro importante tassello della propria libertà di scelta.
Ovviamente si dovrà capire come inserire questo innesto di natura proporzionale nel contesto dell’attuale sistema elettorale misto che combina un sistema maggioritario uninominale con un sistema proporzionale plurinominale.
Ed il tutto poi anche con un’altra riforma dietro l’angolo che è quella della riforma attinente alla ‘elezione diretta del Premier.
Tutti argomenti di alta valenza costituzionale che dovranno avvenire con il sistema della doppia lettura sancito dall’art.138 della nostra Carta Costituzionale.
Una procedura non certo breve, ma grazie a Dio, di garanzia, che non può essere in alcun modo non considerata.
Tutto questo implica un comportamento di grande responsabilità da parte di entrambe le Camere elettive.
I tempi non saranno certo brevi ma l’importante che giorno dopo giorno tutte le forze politiche abbiano il coraggio di riconoscere che attese ad un compito impegnativo per ridare slancio al nostro Paese, rispettando quel principio della Sovranità Popolare troppo spesso dimenticato e restituendo la fiducia ed i poteri spettanti ai cittadini, così come costituzionalmente sancito.
A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
Vice-Segretario nazionale Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing della Democrazia Cristiana italiana
Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”