RIFLESSIONI DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI !

RIFLESSIONI DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI !

A cura di Dott. Angelo Sandri (Cervignano del Friuli /provincia di Udine)

segreteria.nazionale@dconline.info * cell. 342-1876463 *

Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

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< RIFLESSIONI DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI ! >

Anche la Democrazia Cristiana Italiana ed Internazionale si è mobilitata quest’oggi – 1 maggio 2023 – in occasione della Festa dei Lavoratori ed anche il nostro giornale < IL POPOLO > si è messo a disposizione per veicolare alcune importanti idee a tal riguardo.

Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

E’ già stato infatti pubblicato un redazionale sull’argomento a firma del Dott. Fernando Ciarrocchi (Monteprandone/in provincia di Ascoli Piceno), Vice-Direttore del < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana nel quale si richiama ed approfondisce il testo della “Laborem Exercens”.

Abbiamo anche ricevuto – e ben volentieri pubblichiamo – una riflessione da parte di Ildebrando Lava (Musile di Piave/provincia di Venezia), Segretario provinciale del Dip. Problematiche del Lavoro ed Attività Economico/Produttive della Democrazia Cristiana della provincia di Venezia e componente della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana.

Ildebrando Lava (Venezia)

<< Il 1° maggio del 1866, a Chicago, fu indetto uno sciopero generale, così come in tutti gli Stati Uniti, per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore.

Il Primo Maggio del 1886, applicando leggi inique che sancivano che < I LAVORATORI NON AVEVANO NESSUN DIRITTO >, che pertanto lavoravano anche 16 ore al giorno, perfino in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro, una manifestazione operaia a Chicago fu repressa nel sangue !

C’è chi scrive “La festa dei lavoratori nasce con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie”.

Gianfrancesco Piscitelli (Cagliari)

Costituisce quindi non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche in cui ricordare il passato.

Nel 1955, per aiutare i lavoratori a non perdere il senso cristiano del lavoro, papa Pio XII istituì “La festa di San Giuseppe Artigiano” proclamato poi Santo Patrono Universale della Chiesa, riconoscendo di fatto < IL LAVORO > come un valore imprescindibile per la dignità dell’Uomo.

San Giuseppe Artigiano non me ne voglia … ma vorrei soffermarmi su una frase:

“Costituisce quindi non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche in cui ricordare il passato.”

Giovanni Monorchio (Macerata)

Passato che certamente va ricordato, ma aggiungerei “PER COSTRUIRE IL FUTURO E TROVARE TUTTI INSIEME LA VIA MAESTRA”.

I datori di lavoro, gli Artigiani e chiunque sogna un progetto, un prodotto, che altri non sognano, sanno che per realizzare il loro sogno hanno bisogno di chi lo realizza.

I Lavoratori sanno che senza chi sogna, non avrebbero il lavoro e non avrebbero di che sostenere le loro famiglie.

Questo dovrebbe essere IL NOSTRO SPIRITO GUIDA: quello UNIRE LE ENERGIE.

Ben consci che l’essere gli uni contro gli altri non porta benefici a nessuno e ci allontana da una possibile Società Etica e Giusta, che oggi è lontana anni luce da noi.

Le divisioni portano solo vantaggi a chi il Lavoro non sa neppure cos’è.

Dopo il fallimento che mi pare evidente dei vari “modelli sociali” (dal comunismo, al capitalismo, al socialismo, alla nostra franante democrazia e via dicendo), tutti modelli che hanno anche parte dei loro fondamenti condivisibili, mancano tutti di un fattore determinante: il vero rispetto dell’UOMO, di TUTTE LE PERSONE che fanno parte di una società, rispetto lavorativo, economico, sociale, sanitario, senza il quale nessun modello sociale può reggere.

Gli fa eco l’intervento dell’Avvocato  Gianfrancesco Piscitelli (Cagliari), Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana e Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della regione Sardegna.

<< I° Maggio, Ricorrenza del Lavoro: di chi lavora, di chi vorrebbe un lavoro, di chi il lavoro lo ha perso; di chi deve abbandonare la propria terra ed i propri affetti per cercare un lavoro; di chi per lavorare quattro ore deve fare otto ore e più a causa di trasporti pubblici inefficienti; di chi lavora dodici ore per vedersene pagare sei; di chi subisce umiliazioni e soprusi per non perdere il lavoro; di chi oggi si riempie la bocca di belle parole che resteranno tali già dopo la mezzanotte del 2 maggio.

Per chi muore di lavoro nel silenzio e nell’ombra; per le tante casalinghe che vengono considerate da tutti disoccupate senza lavoro…. ed altro ancora.

Una ricorrenza per ricordare che il Lavoro, di qualsiasi genere, è sempre e comunque dignità di essere umano….

Una ricorrenza per ricordare che…: ” L’ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO ! “

O tale dovrebbe essere nell’Idea dei nostri padri democratici costituenti. >>

E da ultimo (ma non ultimo) interviene anche il Vice-Presidente della Democrazia Cristiana internazionale Geom. Giovanni Monorchio (Camerino / in provincia di Macerata).

<< Il segretario del Sindacato che rappresenta dei lavoratori con una retribuzione di circa 300.000 euro [trecentomila euro] che sicuramente – per il ruolo che ricopre – non sono molti …. se si occupasse di indagare o capire perchè i nostri operai ed impiegati vengono licenziati (cosa abbastanza semplice da capire) ed individuare per poterle applicare delle contromisure valide, afferma che lavorare il 1 maggio sia offensivo.

Stendo un velo pietoso su queste affermazioni.

Ed in queste momento ringrazio tutti coloro che il 1 maggio lavorano per cercare di far funzionare come meglio possono il nostro Paese.

Vorrei che tutti – ogni dieci messaggi che inviano sui telefonini – si occupassero anche di politica reale e  della possibile soluzione dei problemi, invece che solamente lamentarsi.

Sicuramente aumenterebbero i cittadini che vanno a votare per una Repubblica migliore, con uomini e donne di Governo adeguati, con maggiore coraggio nelle scelte per il futuro del Paese (a cominciare proprio dall’ambiente, il lavoro e la giustizia. >>

 

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