LE “SPARATE” DI TRUMP SONO UN FORTE SPRONO A RILANCIARE CON DETERMINAZIONE GLI STATI UNITI D’EUROPA !

LE “SPARATE” DI TRUMP SONO UN FORTE SPRONO A RILANCIARE CON DETERMINAZIONE GLI STATI UNITI D’EUROPA !

 

LE “SPARATE” DI TRUMP SONO UN FORTE SPRONO A RILANCIARE CON DETERMINANZIONE GLI STATI UNITI D’EUROPA !

E’ di tutta evidenza che l’ingresso di Donald Trump nella sala ovale della Casa Bianca stia portando gran scompiglio nell’ordine geopolitico mondiale, così come lo conosciamo da ben 70 anni a questa parte.

Un cambio di strategia da parte della “bandiera a stelle e strisce” che non ci si aspettava certo di queste dimensioni.

Stanno emergendo anche mire espansionistiche verso territori come la Groenlandia, il Canada, il Canale di Panama, – ovviamente per accrescere ancor di più la supremazia americana – che lasciano molto imbarazzati ed anche sconcertati.

Ing. Giambattista Totaro (PN)

D’altro canto data la forza dirompete di queste scelte, potremmo dire, in ottemperanza al motto trumpiano “L’America prima di tutto”, si sta riversando su tutti gli Stati del mondo.

Vedasi l’imposizione dei dazi che avrà anche una ricaduta molto negativa anche nel mercato interno statunitense, ma anche – in particolare – sull’UNIONE EUROPEA.

Dott. Guido Savio (PD)

A voler cogliere alcuni aspetti positivi, qualora dovessero esserci, uno lo si può identificare come uno sprone verso l’Unione Europea che da alcuni decenni ad oggi ha vissuto attanagliata da una sorta di torpore politico.

L’elefantiaca macchina amministrativa di Bruxelles sembra si sia spesa per determinare i centimetri delle sardine da pescare ed altro di simile, senza mai riuscire ad elaborare una comune politica economica estera, di difesa e quant’altro tutti hanno tante volte proclamato a squarcia gola.

Poi è arrivato il Covid, apriti il cielo, qui, tutto, ma proprio tutto di più.

Un merito, però a prescindere da tutto, lo ha :  ha garantito ben 70 anni di pace e serenità a tutti gli Stati membri.

Oggettivamente e storicamente non è certo poca cosa, anzi, tantissimo.

L’America di Trump dunque ha suonato la sveglia anche all’Europa, tanto che la prima risposta è stata l’avvio della procedura che porterà ad un sistema di difesa comune dotando l’Unione Europea di patrimonio militare per potersi difendere ed iniziare ad avere un ruolo nello scacchiere geopolitico mondiale.

Raffaella Katia Novellino

Tutto questo non significa essere guerrafondai, ma adoperarsi per garantire la pace e tutelare i popoli dell’Unione.

Credo che tutti abbiano presente quando all’unisono tutte le forze politiche non solo affermavano, ma gridavano: “L’Europa non è in grado di difendersi da nessun attacco perché non ha un proprio sistema di difesa che gli consenta questo !”.

Come non ha né una sua politica estera comune, né economica, se non il tentativo dell’attuale moneta europea, l’Euro, che ha ancora molta strada da percorrere.

Oggi assistiamo alla caccia alle streghe, dove tutti (o quasi tutti), si stanno rivelando degli strenui pacifisti a prescindere, giusto per avere qualche servizio televisivo in più e qualche voto in più.

Saremmo folli se dicessimo che ha la guerra è la soluzione per eccellenza.

Ma dotare l’Europa di un patrimonio militare è una scelta obbligata che deriva dall’attuale scacchiere geopolitico mondiale.

Sarà un esercito europeo non certo guerrafondaio ma impegnato anche in missioni pace per ristabilire convivenze e condizioni civili dove democrazia e libertà sono e restano i valori fondanti.

A proposito di diplomazia: Trump e il suo “team” pare non considerano che l’Europa (o meglio gli Stati Uniti d’Europa) rappresentano una realtà di milioni di persone (ben 27 sono stati gli Stati europei) il che vuol dire un mercato con una potenzialità di scambi commerciali non affatto trascurabile

Bruno Micheletti (CZ)

Dispiace sentire dall’alleato storico espressioni del tipo “gli europei sono dei parassiti”.

Vuol dire ignorare la storia che ha scritto la stessa America per rendere l’Occidente libero e democratico (e di questo tutti gli rendono merito).

La diplomazia è fatta di cultura, rispetto, conoscenza della Storia, moderazione, lungimiranza e non di sparate ad effetto (alla Trump….) che poi rivelano dei boomerang.

Ing. Yenny Gonzalez (LI)
Roberto Esposito (Roma)

La Democrazia Cristiana Internazionale coordinata dall’Ing. Yenny Gonzalez di Livorno, ne discuterà nella sua riunione di quest’oggi (mercoledì 2 aprile 2025, ore 18.30) in video-conferenza – modalità MEET.

I DEMOCRATICI CRISTIANI non mancheranno di far sentire la loro voce perché gli Stati Uniti d’Europa recuperino la loro identità di matrice cristiana per avere un nuovo slancio e svolgere un ruolo attivo nell’scacchiere internazionale geopolitico.

Georgeta Arghir (Roma)

La riunione di quest’oggi si preannuncia alquanto partecipata e tratterà anche altri argomenti di notevole interesse.

Il lavoro svolto in questi primi mesi dell’anno 2025 si è rivelato assai prezioso e stimolante.

In particolare si sta operando per un proficuo aggiornamento del programma generale che la Democrazia Cristiana Internazionale intende perseguire con la propria attività.

E va anche considerata la notevole espansione che la Democrazia Cristiana Internazionale sta registrando con sempre nuove ulteriori ed importanti adesioni provenienti da vari Stati d’Europa e del mondo.

Aderendo così ad un progetto che senz’altro può essere valutato di grande importanza politica e strategica.

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A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)

fernando.ciarrocchi@dconline.info *  cell. 347-2577651 *

Vice-Segretario nazionale Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing della Democrazia Cristiana italiana

 Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

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