URGE UN’AZIONE COLLETTIVA PER DARE AIUTO CONCRETO AI MONASTERI DELLE SUORE CLAUSTRALI IN EVIDENTE DIFFICOLTA’ !

URGE UN’AZIONE COLLETTIVA PER DARE AIUTO CONCRETO AI MONASTERI DELLE SUORE CLAUSTRALI IN EVIDENTE DIFFICOLTA’ !

www.ilpopolo.news * di FRANCO CAPANNA *

Il giornale IL POPOLO della Democrazia Cristiana è in prima linea per organizzare un’azio di aiuto concreto alla suore claustrali in difficoltà.

Quando nelle scorse settimane abbiamo intensificato il dialogo con il Segretario nazionale D.C. e Direttore de “IL POPOLO” Angelo Sandri, sulle tematiche connesse ad una maggior vicinanza, anche concreta, alle necessità delle suore claustrali, penalizzate in maniera iniqua da incredibili pastoie burocratiche/amministrative, sapevamo bene che non sarebbe stata una passeggiata !

Il mondo attuale non è sicuramente un “paradiso terreste” ed anzi problematiche ed attitudini ben poco “umane” e non certo improntate a criteri di solidarietà pare proprio abbiano – al giorno d’oggi – il sopravvento.

ANGELO SANDRI

Non parliamo poi delle nostre Istituzioni, i cui rappresentanti (ammesso e non concesso che dopo notevoli sforzi ci si riesca a parlare direttamente) nel momento in cui gli si espongono problematiche concrete (e che per la verità a noi comuni mortali sembrerebbero facilmente risolvibili, anche solo con un po’ di buon senso) ti guardano basiti come se invece che in italiano gli avessimo parlato in cinese o in dialetto uzbeco.

Da un punto di vista squisitamente personale, dopo tante battaglie aspre, durissime, contro tutti e tutto, mi sento in cuor mio di poter rivendicare, come per grazia ricevuta, successi irripetibili che hanno riempito di senso la mia vita, dopo che una immane tragedia, che improvvisamente quanto inspiegabilmente per me, mi privava del paradiso autentico di un matrimonio perfetto.

La voglia di lasciarsi andare oppure – altre volte – l’istinto irrefrenabile della violenza, sono state prove veramente terribili!

La vita ha infiniti aspetti e  la fragile ginestra ne è un esempio: nelle rigide alture e per vie impervie si fa strada comunque. In tal modo, se vesti di armatura e affronti l’impossibile, allora ti accorgi di essere una dimensione comunque importante in questo universo.

Se fai invece il demotivato, sei comunque un perdente. Ma da ri-motivato,  mi avvidi che il male era battibile e percepii dall’altro lato quegli sguardi persi di coloro che ottusamente infliggono sofferenze ai propri simili.

Ti chiedi allora cosa accade nel dare dignità e sicurezza di vita ai perseguitati e sfortunate vittime di abusi  nel mentre ti accorgi che la tua professione – se ben usata – è un’ arma micidiale contro chi si arricchisce ai danni del suo simile.

FRANCO CAPANNA

Fatte queste premesse, torniamo a quest’ultima battaglia, che sembrerebbe davvero troppo impari per me solo e non disposto a fare da antieroe, come nell’idea di Cervantes nel suo don Chisciotte.

E ricordo anche il bel detto di una santa monaca a commento delle attività pregresse: “sembra in questa tua ultima battaglia che ti accingi a fare la guerra ad un muro di gomma”.

Non vogliono essere queste mie espressioni di negatività <negatività sic et simpliciter>.

Ma neanche a volersi nascondere dietro ad un dito, posto che abbiamo a che fare con l’attesa, abbastanza trepida, di centinaia di suore che sarebbero messe ulteriormente in difficoltà di fronte a rinnovate speranze deluse.

Da qui la necessità di progettare per bene un’azione incisiva che possa dare i risultati sperati e che doverosamente dobbiamo raggiungere.

Con il Segretario nazionale D.C. Angelo Sandri è stata abbozzata una prima strategia che andrà perfezionata già nell’immediato futuro.

In primis usufruiamo del giornale IL POPOLO per portare all’attenzione dell’opinione pubblica questi grazi problemi di cui stiamo già parlando.

Secondariamente creiamo una rete di informazione (e di formazione) su queste importanti problematiche al fine di essere il più efficaci possibile.

Recuperiamo il senso della preghiera che forse, al giorno d’oggi, è il discorso più urgente.

Creiamo una rete di solidarietà da cui possano scaturire azioni di aiuto concreto ai monasteri delle suore claustrali in evidente difficoltà.

Il lavoro da compiere dunque non manca. Non rimane che rimboccarsi le maniche ed essere concreti: concretezza e dialogo, ci avevano insegnato da giovani, ed ancora oggi non risulta essere un cattivo insegnamento.

Franco Capanna – Teramo