Urge un ritorno della Democrazia Cristiana per una politica non con la “p” minuscola ma maiuscola !

Urge un ritorno della Democrazia Cristiana per una politica non con la “p” minuscola ma maiuscola !
Avv. Rocco Piergiorgio Lo Duca

A cura dell’Avv. Rocco Piergiorgio Lo Duca (Cosenza)

roccopiergiorgio.loduca@dconline.info * 327-2922553

Vice-Segretario nazionale del Dip. Legalità e Giustizia della Democrazia Cristiana

Segretario reg.le Dip. Legalità e Giustizia D.C. Calabria *

Con la fattiva collaborazione del Dott. Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

< Urge un ritorno della Democrazia Cristiana per una politica non con la “p” minuscola ma maiuscola ! >

Dott. Fernando Ciarrocchi

Che tutti si senta un grande, immenso, bisogno di normalità, lo capirebbero anche i nati nel 2021 !

Se non fosse che la politica italiana si scriva con la < p > tanto minuscola da essere percepita con un tale fastidio che qualsiasi intellettuale onesto potrebbe essere indotto ad abbandonare le proprie battaglie.

Cosi non è, evidentemente, per chi non ha mai smesso di essere Democratico e Cristiano, sin dalla propria nascita in famiglie che Democratiche e Cristiane lo sono da generazioni.

E lo sono tutte le famiglie italiane, cresciute a “pane e Costituzione”, con precisi diritti e doveri verso la società che certi “educandi” vogliono cancellare.

Il Presidente Alcide De Gasperi

Si tratta per l’appunto degli italiani aspettano con fiducia che la Presidenza della Repubblica possa finalmente accogliere le giuste e reiterate contestazioni formalizzate dalla Democrazia Cristiana in ragione della disapplicazione di leggi ordinarie e della Costituzione perpetrate ai danni dell’intero Popolo italiano.

Sarà così l’occasione per accertare che il Popolo italiano non ha propri debiti, che gli stessi sono stati artatamente costruiti da un sistema nemico del Popolo, che ormai ha aperto gli occhi e non è disposto più a subire i soprusi di cui ha offerto esatta rappresentazione documentale, per il tramite della propria deputazione extraparlamentare.

E per ultimo anche la Magistratura Italiana avrà modo di fare ammenda, perseguendo tutti i veri e propri crimini commessi in nome di illeciti interessi privati, che pure sono stati troppe volte – purtroppo – il “motore” delle Istituzioni.

Del resto tutti ormai conoscono esattamente i nomi di coloro che appartengono al “consolidato sistema criminale” di far soldi con la politica.

E nonostante tutto ess si aggirano nei Palazzi di Governo delle nostre Città, delle Regioni, sin proprio ai Palazzi nazionali e europei dove le strategie funeste proprio si studiano e si approvano per essere messe in atto, lo ripetiamo, in danno di cittadini, che però non sono più ignari, né ignavi.

E allora, se non oggi, a quando l’apocalisse della politica miope e parolaia perché inconcludente, quand’anche non competente e ladra ?

Abbiamo perfettamente compreso che chi si accinge a parlare di unione e di interesse nazionale (a chiacchiere), ha ampiamente calpestato la Costituzione della Repubblica italiana e con essa i diritti di milioni di persone, “educando” al male, piuttosto che al bene.

E così nessuno dei suddetti proferirà e/o spenderà mai una parola per una nuova Costituente Europea che scalzi via il modello finanziario e monetario fatto apposta per spellarci vivi.

Ogni anfratto di quei palazzi appositamente costruiti sulla falsità di bilanci di Enti pubblici ad ogni livello, dal locale al nazionale e europeo, è dedito a rinfoltire schiere numerose di “tifosi” buoni soltanto ad indossare la maglietta di comodo del momento.

Il nostro non è certamente un sentimento vendicativo, ma un sano senso della vita e per la vita, proprio per non scegliere la morte e ad evitarla; la giusta reazione di chi ha fiato e motivo per gridare basta ad ogni ipocrisia e disumanità, ad ogni sopruso, ad ogni sfruttamento, a qualsiasi ingiustizia.

Non ha allora senso rompersi ancora la testa per approfondire contratti bancari e quant’altro, anche in termini di “complaians”.

Ma per favore, non prendiamoci in giro: quando mai il cittadino potrà dirsi realmente informato di tutto ciò che accade con i frutti del proprio lavoro. Quando è evidente che di economia reale, in giro, proprio non ce n’è.

E per l’appunto, per garantire gli investimenti di una élite perfettamente informata.

Precisamente quelli che gestiscono il tutto, scrivono i contratti, decidono quale titolo va su o va giù, che si tratti di uno Stato o meno, di una Azienda o più semplicemente una città, a prescindere se questo costi o possa anche solo costare la sopravvivenza di persone che da quella “diabolica oscillazione” purtroppo dipendono.

È evidente allora che è di questa “dipendenza” che bisogna parlare. Non importa allora la nomenclatura. Che si tratti di un sistema drogato o più specificamente pandemico, consapevoli che squadre e compassi vorranno parlare di tutt’altro, anzi parlano della qualunque per non confessarsi ed essere pubblicamente sbugiardati.

 

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