< TIZIANO TANARI (ANCONA): RIPARTIRE DA CAMALDOLI PER POTER RISANARE LA POLITICA ITALIANA ! >
Abbiamo raggiunto Tiziano Tanari (Ancona) per scambiare con lui alcune battute su Camaldoli e sulla politica italiana.

Tutto questo perché il quotidiano < IL POPOLO > (www.ilpopolo.news) intende approfondire il messaggio proveniente ancor oggi da Camaldoli, luogo simbolo in cui i cattolici democratici si incontrarono dal dopoguerra in poi ed ancora oggi può essere di grande attualità.
Tornare a pensare politicamente è urgentissimo perché la politica possa ritrovare quello slancio vitale per dare risposte concrete e credibili ai problemi che la popolazione affronta quotidianamente per resistere e vivere dignitosamente.

La politica è chiamata a dare soluzioni ma per far tutto questo occorre tornare a studiare, a formarsi politicamente, attingendo al patrimonio valoriale della Dottrina Sociale della Chiesa.
D) Dott. Tanari a Camaldoli nacquero i prodromi della nostra Carta costituzionale che fra i tanti apprezzamenti non può non essere menzionato quello dell’ex Presidente della Repubblica, On.le Oscar Luigi Scalfaro che la definì una “Carta costituzionale antropocentrica per eccellenza”.
R) Direi che la definizione è perfettamente centrata ed è una prerogativa del Codice di Camaldoli che viene poi trasferita alla carta dei valori della Democrazia Cristiana in modo esclusivo rispetto a qualsiasi altro partito.
Ci troviamo oggi in un periodo estremamente complesso in cui si intrecciano dinamiche economiche, politiche, geopolitiche ma anche culturali e valoriali.
E’ soprattutto in quest’ultimo campo che il codice di Camaldoli rappresenta un “unicum” di grande prestigio in quanto propone un modello di società appunto antropocentrica in cui pone la realizzazione della persona come fine ultimo a cui tutto si deve subordinare.
Ecco che allora parliamo di un modello economico equo che assicuri lavoro e benessere per tutti e che favorisca la creatività e i “talenti” che possono esprimersi nel mondo dell’impresa privata garantendo, parimenti, uno stato sociale che tuteli la popolazione nei bisogni fondamentali come sanità, istruzione e servizi sociali.
La logica conseguenza di mettere al centro la persona comporta l’esigenza di strutturare una società solidale e cooperativa che sappia armonizzare la naturale concorrenza del mercato con i bisogni e i diritti fondamentali del cittadino. In questo, gli estensori del Codice di Camaldoli hanno saputo creare un modello etico dove si evidenzia anche un richiamo spirituale e laico agli insuperabili e universali valori cristiani.
D) Camaldoli è stato il laboratorio politico in cui le componenti democratiche cristiane idearono l’assetto dello Stato democratico aconfessionale ma di ispirazione cristiana. Giuseppe Dossetti ebbe un ruolo determinante, può ripercorrere le tappe salienti?
R) Giuseppe Dossetti, a mio modesto parere, rappresenta l’anima “pura” del partito, meno “politico” ma più idealista di Alcide De Gasperi, ha saputo trasferire lo spirito di Camaldoli, forse più di ogni altro, nella neo Democrazia Cristiana.

Dal Codice: “Qualunque forma di Stato e qualunque partecipazione di cittadini alla vita dello Stato, non vale a salvare l’umanità della vita sociale se gli individui non sentono quelle esigenze di GIUSTIZIA E CARITA’…”
Questa dichiarazione esprime l’essenza costitutiva e rivoluzionaria di tutto l’impianto filosofico insito nel programma di Camaldoli che presuppone e impone un impegno profondamente etico del cittadino; questo rimarrà come elemento distintivo e originale di tutta la politica della Democrazia Cristiana.
D) Oggi la politica non ha più un’anima, è mero pragmatismo, come ripensare una Camaldoli del terzo millennio? Quale ruolo potrebbe avere?

R) La politica e geopolitica attuali hanno raggiunto livelli di complessità, fino a pochi decenni fa, inimmaginabili.
Le cito entrambi poiché, nell’era della globalizzazione, hanno un ruolo fortemente interconnesso.
Dagli anni ’80 è esploso il liberismo che ha condizionato la società moderna orientandola verso un modello di economia fortemente competitivo e riducendo drasticamente la presenza dello Stato nell’economia.
Questo ha cambiato completamente la struttura sociale con la privatizzazione di quasi tutti gli asset pubblici.

Da allora, lo Stato, unico soggetto macroeconomico capace di garantire un corretto stato sociale, è stato sempre più depotenziato e sostituito, in tante sue funzioni primarie, dalle multinazionali private.
La competizione ha sostituito la cooperazione e, di questo, ne hanno risentito anche le relazioni sociali. Il neoliberismo ha creato una società dove vige la legge del più forte e non c’è pietà per chi perde. Il dio mercato, lungi dal creare un benessere diffuso, ha creato un sistema di oligopoli che accentra sempre più potere e ricchezza nelle mani di pochi a discapito della moltitudine dei cittadini globali: non c’è più né carità né giustizia”.

Ecco che il messaggio “antropocentrico” e spirituale di Camaldoli torna ad essere non solo attuale ma addirittura rivoluzionario. Non si può vivere senza etica e nel Codice ce lo ricordano con cristallina chiarezza.
Solo ripartendo e dando forza a questi principi, possiamo sperare di ridare un futuro sereno ai nostri figli; solo questi valori possono arginare la pericolosa deriva globale in atto dove stanno dilagando nuovi e destabilizzanti modelli: neoliberismo, cultura woke, trasgender e transumanesimo rappresentano un pericolo per l’equilibrio e la sicurezza dell’intera società moderna.
Ci vuole una nuova politica fatta di sani principi che sappia tornare a coinvolgere la popolazione alla vita politica attiva, fornendo strumenti politici, economici e culturali innovativi; solo il popolo, consapevole e partecipativo, può contrastare questa deriva economica e di valori, assicurandosi benessere, democrazia e libertà.
L’innovazione politica più moderna e più rivoluzionaria è proprio nella tradizione del Codice di Camaldoli che rappresenta il più importante punto di riferimento per raggiungere questi obiettivi. Non ci sono altre vie.
Dottor Tiziano Tanari La ringraziamo moltissimo per la sua squisita disponibilità ed a presto risentirci per una nuova riflessione !
A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
Vice-Segretario nazionale Dipartimento < Sviluppo – Comunicazione – Marketing > della Democrazia Cristiana italiana
Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana.
Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”
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