L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO!

L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO!

Angelo Sandri (Udine) * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

 

L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO !

In molti mi chiedono quali siano gli obbiettivi programmatici principali della “nuova” Democrazia Cristiana. Potremmo pubblicare – magari a puntate, vista la considerevole mole dello stesso – il programma della Democrazia Cristiana approvato nel corso del XXIII Congresso nazionale della D.C. svoltosi a Roma nei giorni 7 e 8 luglio 2017.

Angelo Sandri

Ma probabilmente potrebbe essere maggiormente utile pubblicare un qualcosa di maggiormente sintetico ed incisivo, verificandolo con le attuali vere esigenze del popolo italiano, affrontando quelle problematiche che ognuno di noi sta provando “sulla propria pelle”.

Io partirei con il richiamare l’articolo 1 della Costituzione italiana: < L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. >

Se lo attuassimo sul serio questo articolo 1 della Costituzione saremmo già molto avanti con la soluzione dei problemi della nostra gente.

L’articolo 1 della Costituzione italiana è davvero fondamentale. Il vero dilemma è farlo attuare. Una costante nella vita di ognuno.

I governanti della seconda Repubblica si sono sempre distinti in promesse sperticate ma senza la benché minima speranza nemmeno di avvicinarsi alla meta…

Facili promessi che si sono susseguite prendendo solo in giro il popolo italiano: dal milione di nuovi posti di lavoro promessi con tanta faciloneria, alla presa in giro degli ottanta euro di renziana memoria all’ultima cialtroneria del Reddito di cittadinanza, che si risolverà in un ulteriore incontrollato speco di denaro pubblico per tentare di mantenere qualche ingiustificata rendita elettorale.

Sarebbe forse molto meglio intervenire sui collocamenti, facilitando la vera creazione di posti di lavoro, aiutando le imprese esistenti a non morire, con interventi urgenti che prevedano sgravi fiscali, diminuzione delle tasse, ma soprattutto la riapertura di quei canali di credito che da troppo tempo vengono negati a chiunque ed in special modo alle piccole e medie imprese che sono state da sempre il vero cordone ombelicale della tenuta economica del nostro Paese.

Dovremmo innanzitutto evitare che si proceda ulteriormente in una sosta di suicidio collettivo, laddove il termine suidicio – purtroppo – non è certo solo una metafora !

Angelo Sandri (Udine) * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946

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Antonio Frustaci
5 anni fa

concordo pienamente le risultanze del lavori assembleari. Ovviamente concordare con un principio diventa un auspicio certamente realizzabile. veder una pubblica amministrazione veloce nell’applicazione delle norme a tutele della collettività sarebbe un obiettivo da realizzare ma anche aziende che possano far gruppo sarebbe utile e necessario. mi batto e credo come tanti che al di là delle parole possa vedere ciò. purtroppo le responsabilità di quanti ricercano sono vincolati ai limiti delle loro azioni. questo vuol essere una sfida a che le parole, intendimenti ed idee possano vedere la luce ed essere realizzati.

Sabatino Esposito
5 anni fa

Riportare al centro dell’ impegno politico il cittadino. Riprendere il cammino interrotto dal sistema finanziario. Le ragioni che spinsero i padri fondatori della DC. indietro non si torna, ma dare il nostro apporto per affermare la difesa della famiglia, ridare dignità all’ uomo. Nessun calcolo elettorale, riprendere il cammino della speranza di un paese libero e sicuro.

5 anni fa

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Francesco
5 anni fa

Condivido quanto detto dal Segretario On. Dr. SANDRI, il malessere è collettivo e tutti siamo chiamati a dare il proprio contributo.
Non dobbiamo chiedere al politico che cosa farà per noi una volta eletto, ma piuttosto cosa possiamo fare noi per uscire da quest’incubo.

Anonymous
5 anni fa

Egregio Dottore, lei ha menzionato un solo articolo della Costituzione, tralasciando altri ben più importanti. In primo luogo il lavoro non si inventa, ma si crea. Se lo Stato non rilancia l’economia, non sarà la piccola media impresa, da sola, a mettere in moto il “volano del lavoro” e l’aumento del PIL.
IL termine Democrazia significa governo di popolo, cioè il popolo elegge coloro che li rappresenta non per le esigenze personali, ma collettive. Quindi non da soli, ma con il lavoro dei nostri parlamentari si potranno realizzare gli obiettivi per i quali sono stati votati e eletti. Se ciò non accade, significa che le promesse fatte in campagna elettorale erano effimere, con candidati, non meritevoli e ignoranti delle realtà del nostro Paese.
In questo momento è necessario considerare la dignità dei lavoratori, nonché la loro sicurezza. Se oggi a un metalmeccanico che lavora in una fonderia non beneficia degli standard di sicurezza, del riconoscimento della sua attività come “lavoro usurante” e non beneficia di un salario, adeguato alla sua mansione, stiamo sprecando fiato di essere veri Democratici Cristiani. A ciò si aggiunga il “lavoro interinale”, che non stabilizza l’occupazione; i giovani che vengono assunti, a es. dalle grosse catene dei supermercati, con orari logoranti ( es.: Esselunga applica i seguenti orari: dalle ore 7,00 alle ore 22,00) e gli straordinari vengono pagati spesso con giorni di ferie, tanto per citare alcuni esempi, ma di cosa vogliamo parlare? Vogliamo continuare a “essere sordi e orbi”, in questa Italia di grandi speranze? Senza dimenticare che in una Nazione industrializzata, come la nostra, persiste ancora il “caporalato”, nonostante sia stata emanata una legge contro questo tipo di “assunzione del lavoro”. Cari Democratici Cristiani tutti non siate dimentichi delle situazioni attuali che sono in contrasto con le più elementari regole di una buona Democrazia, conquistata e costruita con il sangue di tanti giovani partigiani, che hanno combattuto contro il fascismo per dare alle giovani generazioni la “speranza di una Italia migliore”. Ale49