LIBERTA’ DI CULTO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS: non possiamo accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto da un Governo incompetente !

< LIBERTA’ DI CULTO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS: non possiamo accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto da un Governo incompetente ! >

Siamo giunti oggi a lunedì 27 aprile 2020 e sono trascorsi ben 65 giorni da quando ai cristiani cattolici delle regioni Lombardia, Piemonte e Veneto è stato vietato di celebrare la Santa Messa con il concorso del popolo.

L’espressione di don Luigi Sturzo (nella foto) sembra dire al Governo italiano: <Ma che state facendo ? >

Nel resto dell’Italia questa restrizione è entrata in vigore ufficialmente il 12 marzo, ma in molte parti del nord Italia lo era già dal 23 febbraio.

Una ferita spirituale, comunitaria e quindi sociale che continua ancora adesso ad essere aperta e sanguinante nella Chiesa Italiana e quindi tra i cittadini della nostra amata Repubblica.

Poche ore fa è stata prolungata dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte questa restrizione che lascia una nutrita porzione di nostri concittadini senza la possibilità di professare pubblicamente il proprio culto.

L’Articolo 19 della Costituzione Italiana afferma che <<Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume>>.

Nonché l’Articolo 405 del Codice Penale intitolato “Turbamento di funzioni religiose del culto cattolico” ribadisce che <<Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa, le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni>>.

Nonostante le suddette premesse la Conferenza Episcopale Italiana, in accordo con il Santo Padre Papa Francesco, con grande sofferenza e senso di responsabilità civile si è adeguata ai DPCM di Conte obbedendo a tutte le direttive statali in merito alla protezione della salute pubblica.

Ma di fronte all’ultimo decreto del premier Conte che illustra le riaperture permesse nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus (in vigore da lunedì 4 maggio 2020), dove si attestata ancora il divieto di culto con pubblico e quindi la non celebrazione delle Messe con la partecipazione dei fedeli, la Conferenza Episcopale Italiana ha esordito con queste parole: <<non possiamo accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto>>.

Nel documento CEI dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali del 26 aprile 2020 (CS n.34 2020) si legge: <<Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale>>.

La nota ricorda che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva affermato ad Avvenire che erano “allo studio del Governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto”: parole arrivate il 23 aprile scorso dopo un’interlocuzione continua e disponibile tra la Segreteria Generale della Cei, il Ministero dell’interno e la stessa Presidenza del Consiglio.

In questo dialogo – precisa la nota – la CEI aveva sottolineato  più volte <<in maniera esplicita che – nel momento in cui vengano ridotte le limitazioni assunte per far fronte alla pandemia – la Chiesa esige di poter riprendere la sua azione pastorale>>.

Dopo soli due ore dal disgustoso discorso in cui Conte ha annunciato ugualmente le restrizioni riguardo alle celebrazioni eucaristiche con il popolo – e a seguito della notizia del risentimento dei vescovi italiani in merito all’argomento – il tentennante e inadeguato Presidente del Consiglio dei Ministri ha fatto sapere, tramite gli organi di stampa, che il Governo valuterà le modalità più idonee per aprire al culto con la partecipazione del popolo.

Raffaele Di Francisca (Varese)

Cosa dobbiamo comprendere leggendo queste drammatiche notizie:

  1. La Chiesa è intelligente ma non è stupida; è paziente ma non è succube; è obbediente ma non è fessa.
  2. Il Governo per paura di perdere consensi tra il popolo è capace dopo giorni di trattativa di cambiare idea su un argomento così importante nel giro di poco.
  3. Per i cristiani cattolici obbedire alla Chiesa di Dio è obbedire a Dio, “chi la dura la vince” e grazie a Dio, e ai suoi ministri (i vescovi italiani) a breve torneremo a nutrirci del Corpo di Cristo, il Sacramento dell’Altare, la Santissima Eucarestia.

A noi cristiani che desideriamo ardentemente il ritorno della Democrazia Cristiana a livello nazionale l’augurio di saper testimoniare la nostra fede in Cristo senza timore come hanno fatto i nostri vescovi donandoci un luminoso esempio.

 

A cura del Prof. Raffaele Di Francisca (Varese) * Segretario regionale per i Rapporti con il mondo cattolico e del volontariato della Democrazia Cristiana Regione Lombardia * raffaele.difrancisca@dconline.info 

 

 

 

 

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cristina
3 anni fa

La paura la fa da padrone! Allora però perché i supermercati si e le celebrazioni no? Si direbbe perché il poter nutrirsi è essenziale per il nostro corpo ma c’è anche un cibo spirituale che guarisce l’anima ed è altrettanto importante! L’Italia è un paese cattolico ma i nostri governanti sono paurosi e non dimostrano la fede. Non si può pensare che l’Eucaristia e la messa partecipata in via vi rtuale siano la stessa cosa che poter ricevere e partecipare attivamente e fisicamente. Ma mi chiedo anche perché il Papa non si è schierato urlando il suo disappunto così come fece per la corruzione mafiosa San Giovanni Paolo II ad Agrigento lanciando l’anatema che tutti ci ricordiamo per la veemenza e le parole accordate mi risuonano ancora nelle orecchie. “Convertitevi! Un giorno arriverà il giudizio di Dio”

Carlo Zoppi
3 anni fa

Paghiamo la impreparazione politica dei governanti e di chi li ha eletti

3 anni fa

É in Governo che di fondo ha portato solo dittatura e povertà. Non aveva rispetto per la chiesa solo Hitler, ma lo stesso non ha mai mandato i soldati in chiesa a interrompere le messe e nessuna violenza ai preti nelle luoghi durante le cerimonie . Non lo ha fatto neanche lui lo stesso. Lo ha fatto il Governo adesso.

Luna
3 anni fa

Credo si stia avverando purtroppo il terzo segreto di Fatima dove sarebbe arrivata una dittatura peggio del nazismo!
Sono le prime avvisaglie, come questi arresti domiciliari incoerenti e parziali.
O si chiude tutto fino allamorte virus, industrie comprese, integrando con forti sussidi sociali tutti, permettendo camminare distanziati nei parchi e obbligando amministratori condomini permettere alle persone uscire a prendere il sole sempre distanti sul prato /cortile condominiale x ovvie ragioni di salute o come provvedono ora generando panico, depressione, stress però obbligando gente a lavorare in una situazione ancora precaria e rischiosa è puramente omicida!
Davvero diabolico, come applicazione che controlla cittadini
Totale confusione x noi creata ad hoc secondo maledetti algoritmi per far prove di resistenza nostra a una crudelussima dittatura basata sul terrorismo psicologico e sanitario.
Hanno privatizzata terribilmente sanità lombarda e ora colpevolizzarmi noi cittadini perbene e poiforze ordine si scagliano sui più deboli!
Davvero tutto quanto diabolico e una volta che saremo molto più depressi x mancanza luce del sole, solitudine, mancanza movimento e tutto ciò che fa bene alla salute fisica e spirituale…
Ecco che così ulteriormente disgregati ci importanti vaccini da Big Pharma al soldo Bill Gates e company !!
E inoltre propinandoci le schifezze stile Netflix ecco che ci rimbecilliscobo ancor di più …
Ottimo bottino x la loro dittatura mentale fisica spirituale…
Temo questa gente perché uccidono nell’ anima oltre che lentamente nel corpo!
Apriamo gli occhi!