LA DEMOCRAZIA CRISTIANA DENUNCIA UN SISTEMA PARLAMENTARE LONTANO DAI PRINCIPI DELLA CARTA COSTITUZIONALE, ORMAI COMPROMESSO ED INACCETTABILE !  

LA DEMOCRAZIA CRISTIANA DENUNCIA UN SISTEMA PARLAMENTARE LONTANO DAI PRINCIPI DELLA CARTA COSTITUZIONALE, ORMAI COMPROMESSO ED INACCETTABILE !  
Fernando Ciarrocchi 

A cura di Dott Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

Angelo Sandri 

fernando.ciarrocchi@dconline.info

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

e di Dott. Angelo Sandri ( Udine)

segreteria.nazionale@dconline.info

Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

Direttore Resp. de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< LA DEMOCRAZIA CRISTIANA DENUNCIA UN SISTEMA PARLAMENTARE LONTANO DAI PRINCIPI DELLA CARTA COSTITUZIONALE, ORMAI COMPROMESSO ED INACCETTABILE ! > 

Le analisi politiche inerenti alle ultime elezioni amministrative ci sono si state, ma la cosiddetta grande stampa (supinamente schierata con i potenti di turno) non ha riservato grande attenzione a dei dati molto rilevanti, come invece avrebbe avuto il dovere di fare.

La realtà è che c’è uno scollamento sempre più accentuato tra una classe politico/parlamentare che la Democrazia Cristiana definisce corrotta ed illegale ed il Paese reale sempre più stanco e preoccupato dall’agire di questi “sciacalli” che continuano a vilipendere i principi costituzionali fondamentali su cui deve reggersi la nostra Repubblica.

L’ampia contestazione che si sta verificando a proposito di < green pass >, strumento particolarmente stupido e strumentale (lo percepiscono anche i bambini), così come il bieco tentativo di evitare la doverosa riforma elettorale in senso proporzionale e con preferenza, mostra tutto il disperato tentativo degli “zombies” ancora presenti in Parlamento TERRORIZZATI DI CONSENTIRE UN VOTO POLITICO libero, così come sancito in maniera ineludibile dalla stessa Corte Costituzionale.

Certamente se così fosse (un voto libero che ridia la doverosa prevalenza al Popolo Sovrano) ne vedremmo delle belle: ed è la cosa che più spaventa, soprattutto il centro-destra che teme di essere spazzato via dopo tutta una serie di inaccettabili tradimenti di cui si è macchiato anche nel più recente passato.

Ed allora spazio ai consueti commenti, ormai desueti e stomachevoli, la solita aria fritta con cui per anni ci hanno abituato i politici di mestiere ed in base ai quali nessuno ha vinto e nessuno ha perso e tutto può tranquillamente rimanere come prima.

D’altro canto – siccome tutti alla fin fine sono d’accordo – purchè la cosiddetta poltrona sia ben salda ed il Popolo Sovrano non possa esprimersi liberamente, l’obiettivo degli “sciacalli” è proprio che tutto rimanga come prima.

Uno dei commenti più in voga è che – tutto sommato – si è trattato un test prettamente amministrativo anche se con episodi di suppletive per la Camera dei deputati in cui ha visto l’elezione più che scontata dell’attuale segretario politico del PD, in quel di Siena, oggi, On.le Enrico Letta.

Ci si dimentica di dire che le elezioni amministrative di cui trattasi sono state convocate in maniera “afghana”, in modo davvero stomachevole e vergognoso, disprezzando le più elementari norme di un voto pulito e democratico.

Abbiamo già esposto come questo tipo di vessazione sia stata vergognosa e già questo dovrebbe sconfessare una classe politica che viola in maniera clamorosa punti fondamentali della nostra Carta Costituzionale.

L’altra annotazione che ci si dimentica di sottolineare è che ben il sessanta per cento degli italiani – o non partecipando al voto o esprimendo schede bianche/nulle – si è dichiarata sfiduciata dell’attuale situazione e che non ha più fiducia nei cosiddetti “sciacalli”

Fatte queste due fondamentali precisazioni che ovviamente i nostri supini commentatori politici di stampa e TV ben si guardano dal riprendere ed accentuare, possiamo comunque passare agli stucchevoli commenti sulle operazioni politiche in corso che ormai ben poco interessano alla gente normale.

La compagine governativa alla guida del paese – in questo momento così confuso, contraddittorio e soprattutto difficile – sta pietosamente tentando di espletare la sua funzione nel contesto di uno stato emergenziale che sarà vigente fino al prossimo 31 dicembre 2021, almeno per quanto è dato al momento sapere.

L’On. Carlo Gentiloni attuale Commissario Europeo

E’ infatti sempre possibile una proroga in quanto volete che una scusa qualsiasi non sia reperita dal millantatore di turno alla guida del Governo?

Questa scadenza ingloba altre scadenze molto importanti, tra cui anche il vigente semestre bianco, in cui tutto il quadro politico risulta essere in un certo senso ulteriormente ingessato (figuriamoci … non li schioda nemmeno una bomba atomica).

Un dato da analizzare: il miglior risultato nella consultazione elettorale amministrativa capitolina l’ha avuto Carlo Calenda, con la sua formazione politica “Azione”, raggiungendo il 20% dei consensi. Consensi più che relativi, visto l’enorme astensionismo confermato dallo spoglio delle urne.

Calenda, guarda caso, in questi giorni sembra proprio lui a dare le carte per il Quirinale proponendo a destra e a manca il nome dell’attuale Commissario europeo Carlo Gentiloni, più volte ministro e anche già Presidente del Consiglio dei ministri.

Così Draghi continuerebbe a ricoprire il ruolo di Premier fino alla scadenza naturale della legislatura, che comunque, a prescindere da ciò, così sarà, a prescindere (come diceva Totò).

Mario Draghi Presidente Consiglio dei ministri

Non a caso circola con  insistenza, tra i corridoi di palazzo, la voce di un costituendo raggruppamento politico draghiano che spaglierebbe tutte le carte e le ipotesi.

Draghi con il suo agire determinato sempre e comunque, proteste o non proteste, Lega o non Lega, politicamente ha posto in essere il brocardo latino del “divide et impera”.

La Lega è divisa in due blocchi interni; uno filo governativo con Giorgetti che ricopre un ruolo di rielevo nella compagine di governo, l’altro blocco in disaccordo, di cui l’On. Borghi è uno dei primi esponenti, con la posizione giorgettiana: idem dicasi per il partito del Cavaliere che inizialmente  ha suonato le chiarine per il suo ingresso nel governo Draghi grazie agli ottimi rapporti tra il Cavaliere e l’ex Presidente della BCE .

Oggi il partito degli azzurri è altrettanto scomposto in gruppi: vedasi la recentissima posizione del ministro Brunetta che parla di nuovo riformismo per contrastare i sovranismi e la sua collega Gelmini che gli fa eco.

Nel bel mezzo di tutto questo “baillame” c’è l’elezione del nuovo inquilino al Quirinale che alla fin fine potrà essere anche  un outsider rispetto alla ridda di nomi che continua insistermente a circolare.

Staremo a vedere che gioco ci proporrà la storia dei prossimi mesi  da qui a febbraio  2022. Insomma i soliti giochi che però non fanno i conti con una protesta di piazza che sta crescendo giorno dopo giorno.

I commentatori e gli opinionisti continuano a fare resoconti del tutto inattendibili su queste proteste di piazza concentrando la loro attenzione sui cosiddetti infiltrati anarchici o di estrema destra, dimenticando che tutte quelle migliaia di persone che manifestano la loro ostilità ad un sistema verticistico e tirannoide che ha davvero stancato.

La Democrazia Cristiana, quella vera, si schiera inequivocabilmente da quella parte e se non ritorniamo ai principi irrinunciabili contenuti nella Carta Costotuzionale, già nel prossimo futuro saremo di fronte ad una situazione sempre più compromessa !

 

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