LA CHIESA FRANCESE CONTRO MACRON

<B>LA CHIESA FRANCESE CONTRO MACRON</B>

di Danilo Bazzucchi

Da quando si è insediato all’Eliseo, la luna di miele di Macron, leader di En Marche, con i suoi connazionali francesi, è durata qualche mese. Dopodichè causa le proteste sociali causate dalla riforma delle pensioni e dalle proteste dei gilet gialli l’empatia dei francesi verso il proprio presidente è crollata, e ad oggi il consenso di Monsieur Macron è ai minimi livelli. Come se non bastasse, causa l’ostinazione del Presidente di approvare la riforma bioetica in tempi brevi, adesso ha contro tutto l’episcopato transalpino, che ha commentato questa decisione con toni aspri, mentre la base cattolica la giudica come un attacco alla tradizione francese.

In Francia la maggioranza di sinistra non molla un centimetro su la riforma bioetica, che di fatto introdurrebbe la possibilità di accedere alla fecondazione assistita a tutte le persone di sesso femminile. Ed a pensarla così è l’arcivescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit, noto conservatore da sempre impegnato nella battaglia, insieme ai cattolici, contro quello che definisce un “pendio scivoloso”. “Ci sono importanti riforme che sono state rinviate e attendono di essere aggiornate” dichiara monsignor Aupetit “Che urgenza c’è di approvare con forza, nel mese di luglio, questo insieme di leggi che vanno a toccare la vera essenza della nostra umanità?
I francesi sono già scesi in piazza a manifestare, prima che il coronavirus bloccasse tutto, contro la riforma bioetica di Macron, invisa a tutto l’episcopato transalpino che ha preso una netta posizione contraria, tanto da definire la legge tanto “ingiusta” quanto “iniqua”. Allargando a tutti la possibilità di accedere alla fecondazione assistita, Macron, secondo i cattolici, assedia il concetto stesso di “famiglia tradizionale”.

Tra l’altro, oltre che introdurre un istituto molto discusso, quello della procreazione, Macron con la sua riforma consentirà ad alcune coppie Lgbt di poter sperare nell’inseminazione artificiale, che per i cattolici tradizionalisti francesi equivale ad un assedio ed a una tacita approvazione di quella che viene definita “teoria gender”.
Ma nonostante l’opinione contraria della chiesa francese la riforma bioetica presto diventerà legge, e forse sarà per questo che il cardinale Pietro Paolin, segretario di Stato del Vaticano, si recherà presto in Francia probabilmente per manifestare vicinanza all’episcopato transalpino in lotta contro il Presidente della Repubblica.