Il Vangelo di vn 15 maggio 2020: “Amatevi gli uni gli altri”.

Il Vangelo di vn 15 maggio 2020: “Amatevi gli uni gli altri”.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,12-17  * Traduzione liturgica della Bibbia.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

 

Commnento al Vangelo di oggi. 

San Massimo il Confessore (ca 580-662) * monaco e teologo * Centuria sulla teologia VII, n. 12-14

Imitare Dio che ci ha tanto amati

La legge della grazia insegna in modo diretto ciò a cui conduce, a imitare Dio stesso, che ci ha tanto amati, più di se stesso, se si può dire che lui che era al di sopra di tutti gli esseri è venuto verso di noi, (e ciò quando eravamo suoi nemici a causa del peccato), senza mutare, si è fatto uomo, ha voluto essere come uno di noi e non ha rifiutato di far sua la nostra condanna.
E come per un disegno divino si è fatto uomo, egualmente per grazia ci ha deificati, affinché non soltanto comprendiamo di accostarci naturalmente gli uni gli altri e di amarci spiritualmente gli uni gli altri come amiamo noi stessi, ma anche di prender divinamente cura gli uni degli altri più che di noi stessi e dar prova dell’amore che abbiamo gli uni verso gli altri scegliendo di buon cuore, per virtù, di morire volontariamente gli uni per gli altri. Poiché Cristo dice che non c’è amore più grande che dare la propria vita per chi si ama (Gv 15,13).
La legge della grazia è la ragione che, più che la natura, conduce alla deificazione trasformando completamente la natura, mostra come in immagine alla natura degli uomini il modello che supera l’essenza e la natura, e ne offre la permanenza dell’essere eternamente beato. Considerare il prossimo come sè stesso, è prender cura del suo essere in questa vita: ciò che è proprio della sua vita naturale. Amare il prossimo come sè stesso, è per virtù vegliare sulla vita del prossimo più che pensare alla propria, è certamente l’essenza della legge della grazia.