“Decreto rilancio” e disposizioni Inail: le contraddizioni che rischiano di affossare le aziende !

“Decreto rilancio” e disposizioni Inail: le contraddizioni che rischiano di affossare le aziende !

“Decreto rilancio” e disposizioni Inail: le contraddizioni che rischiano di affossare le aziende !

In seguito alla pubblicazione del cosiddetto “decreto rilancio”, in particolare rileviamo una notizia ben poco rassicurante.

Nei giorni scorsi, infatti l’Inail ha riconosciuto con una sua circolare, quale infortunio sul lavoro, il contagio da covid-19 in ambito lavorativo.

Ne consegue che qualora venisse accertata una responsabilità dell’azienda (in verità … non si sa bene come), per l’avvenuto contagio, il datore di lavoro rischia addirittura di dover rispondere sia in sede civile che in sede penale.

Ora, dopo l’imbufalita rivolta delle associazioni imprenditoriali e professionali l’Inail rettifica, con una sua nota, precisando che dette responsabilità scattano qualora il datore di lavoro non abbia ottemperato agli ormai famosi protocolli.

Ma rimangono seri e forti dubbi  in quanto non tutti i protocolli sono stati forniti e come al solito l’orientamento lo daranno le sentenze giurisprudenziali.

Come al solito nel marasma di leggi e regolamenti che si sovrappongono pagherà il più debole.

Il legislatore italiano è ormai abituato a queste  inopportune uscite che hanno poco fondamento e che danno il via nella maggior parte dei casi a lunghe cause nei tribunali .

Ovvio che di fronte ad un nemico invisibile, stabilire dove una persona possa essersi infettata, con la stragrande quantità di asintomatici impossibilitati ad effettuare test immunologoci o tamponi, risulti comodo gettare addosso a chi fa impresa le responsabilità, trovando  comunque un capro espiatorio.

A burocrazia si aggiunge burocrazia, a poca chiarezza si aggiungono risultati  lacunosi e caotici.

Aziende, commercianti, professionisti non sanno come ripartire e 4 su 10 preferiscono non farlo per mancanza  di protocolli.

L’Italia burocrate invece riparte con un decretone poco aderente alle esigenze del nostro Paese, frutto di scontri all’interno di una maggioranza parlamentare ridicola quanto inadeguata.

Il mondo reale come sempre è molto lontano da questa classe dirigente parlamentare “filo-mafiosa” che fatica ad individuare le priorità e a dare indicazioni chiare e soluzioni concrete.

La Democrazia Cristiana si fa portavoce delle istanze della popolazione italiana sollecitando interventi seri , intelligenti e soprattutto tangibili in favore delle famiglie e delle imprese, puntando decisamente sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione del sistema Italia.

 

A cura di Angelo Pagani (Brescia) * Vice-Segretario Organizzativo regionale della Democrazia Cristiana della Lombardia * angelo.pagani@dconline.info * 329-9132253

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