CONFSAL: UN “FRONTE” COMUNE A DIFESA DEL MONDO DEL LAVORO

CONFSAL: UN “FRONTE” COMUNE A DIFESA DEL MONDO DEL LAVORO

A cura di Prof.ssa Dora Cirulli (Roma) *

dora.cirulli@dconline.info * 334-3614005

ROMA– Si è tenuta nella giornata di martedì 10 dicembre 2019 una partecipata manifestazione organizzata da CONFSAL in Piazza Montecitorio, indetta allo scopo di unire imprenditori e lavoratori di fronte alle sfide del nuovo mondo del lavoro.

Il Segretario CONFSAL Angelo Raffaele Margiotta

Significative le parole del segretario generale della CONFSAL, Angelo Raffaele Margiotta :” CONFSAL ha due milioni di iscritti e in piazza Montecitorio abbiamo fatto sentire la nostra voce.

Migliaia di persone da tutta Italia hanno dato forza al nostro ‘Fronte del lavoro’, una proposta inedita che unisce imprese e lavoratori, per dare una opportunità alla politica e al Governo. Serve un patto che unisca tutti, per mettere al centro il lavoro, che deve essere il pilastro dell’agenda politica e istituzionale. Non possiamo più perdere tempo. Dobbiamo partire dalla scuola, fino alle imprese e ai pensionati.

Dobbiamo unire tutti. Di fronte al Parlamento abbiamo dato vita a qualcosa di nuovo: il mondo del lavoro deve essere compatto per vincere le sfide della globalizzazione, del digitale e dell’automazione, che ci attendono in un futuro ormai prossimo”

 

«In Italia viviamo da settanta anni con una Costituzione che non viene applicata-chiosa Francesco Prudenzano, segretario generale di Confintesa, portando il saluto della Confederazione ai lavoratori presenti alla manifestazione organizzata da Confsal-La presenza di Confintesa alla manifestazione della Confsal  è il risultato di un percorso».

Un momento della manifestazione

Anche Conflavoro Pmi era in piazza Montecitorio di fronte alla Camera dei deputati con il presidente nazionale di Conflavoro Pmi, Roberto Capobianco che precisa: ” Il lavoro in Italia non riparte. Eppure, il governo, con questa legge di Bilancio, sembra non capirlo. La concentrazione è sul giusto ed equo salario minimo, ma lo vogliono a costo zero per lo Stato e che gravi tutto sulle imprese»