Con la S. Messa in “Coena Domini” del Giovedì Santo entriamo nel cuore della strana Settimana Santa 2020 segnata dalla pandemia del coronavirus

Con la S. Messa in “Coena Domini” del Giovedì Santo entriamo nel cuore della strana Settimana Santa 2020 segnata dalla pandemia del coronavirus

<Con la S. Messa in “Coena Domini” del Giovedì Santo entriamo nel cuore della strana Settimana Santa 2020 segnata dalla pandemia del coronavirus> 

Sarà un Giovedì Santo molto diverso dal solito, con una Santa Messa in < Coena Domini >segnata dalla pandemia. Ma l’intera settimana di Pasqua 2020 è stata finora e  sarà molto strana, molto particolare ma non per questo dev’essere meno “intensa”.

Il coronavirus ha sconvolto la vita di tutti e anche nella preparazione alla Resurrezione del Signore la Chiesa stessa è dovuta intervenire per rivoluzionare la Settimana Santa fin dagli appuntamenti con Papa Francesco.

La regola da seguire è infatti la chiusura di tutte le Chiese e il divieto di assembramenti, il che porta inevitabilmente a dover seguire i riti dell’intera settimana Santa insieme al Santo Padre in diretta tv (su Rai 1 e Tv 2000) e video streaming sul canale YouTube di Vatican News.

E così per la prima volta si avrà un Giovedì Santo celebrato senza la Messa crismale (nel corso della quale si consacrano gli oli necessari per i sacramenti), ma soprattutto senza la Lavanda dei Piedi che Papa Francesco dal 2013 sceglieva di celebrare all’interno di un carcere d’Italia.

Di conseguenza, la Messa in “Coena Domini” non verrà celebrata all’interno del medesimo carcere come avveniva fino agli anni scorsi, bensì nella Basilica di San Pietro, a Roma, a partire dalle ore 18.00 di giovedì 9 aprile 2020.

La novità è contenuta nelle disposizioni emanate dal prefetto della < Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti >, il cardinale Robert Sarah, con il decreto del 25 marzo 2020 che di fatto vietano la presenza di “pubblico” e ribadiscono la possibilità di seguire solo in via telematica tutti gli avvenimenti della Settimana Santa verso la Pasqua.

La Santa Messa in “Coena Domini” del Giovedì Santo, è uno dei riti più caratteristici della Settimana Santa.

Con la Santa Messa nella Cena del Signore si fa memoria dell’Ultima Cena di Gesù insieme ai dodici, dove venne sì tradito da Giuda ma dove anche consegnò alla intera Chiesa nascente la modalità della diffusione della fede.

Con la carne del Suo Corpo e con il vino del Suo Sangue, il Signore annuncia le ultime ore prima della Passione ma anche la gloria della futura Resurrezione.

Nel Giovedì Santo, la Chiesa Cattolica assieme all’unità del Papa rinnova quella “Coena Domini” con l’ultima Santa Messa prima della Veglia Pasquale del Sabato Santo, anticipando il dolore del Calvario nella Via Crucis del Venerdì Santo.

Nella omelia pronunciata un anno fa durante la Santa Messa in “Coena Domini “all’interno del carcere di Velletri Papa Francesco spiegava:.

«Nella vita ci sono dei problemi, litighiamo tra noi, ma questa deve essere una cosa passeggera perché nel cuore nostro ci deve essere questo amore di servire l’altro».

 «A cena, poi, Gesù li sorprese: tese loro un agguato. Li sfidò dal basso: Lui ch’era venuto dall’Alto per illuminare bassifondi, scantinati, sottoscala.

A scartavetrare i piedi, che sono i ripostigli delle sciagure.

Invece Don Marco Pozza (cui sono affidate le meditazioni della Via Crucis di domani, ndr) osserva

<< Li sfidò rasoterra, proprio loro ch’eran uomini con i cuori ancora gonfi di boria, i cervelli riluttanti al servizio. “E cominciò a lavare i piedi dei discepoli” (Gv 13,5) >>.

Le tradizionali Santa Messa Crismale e Lavanda dei piedi sono stati dunque annullati per volere di Papa Francesco e dalla Santa Sede, in ottemperanza alle misure anti-coronavirus varate dal Governo italiano.

Per quanto riguarda la Messa del Crisma «Valutando il caso concreto nei diversi Paesi, le Conferenze Episcopali possono dare indicazioni su un eventuale trasferimento ad altre date» nei prossimi mesi, mentre per sui riti del Giovedì Santo «La lavanda dei piedi, già facoltativa, venga omessa. 

Al fine della Messa nella Cena del Signore si omette anche la processione e il Santissimo Sacramento si custodisca nel tabernacolo. 

In questo giorno si concede eccezionalmente ai Presbiteri la facoltà di celebrare la Messa senza concorso di popolo, in luogo adatto».

Ogni anno nell’appuntamento voluto dal Pontefice si vedeva la celebrazione del rito con cui Gesù si “inchinava” ai suoi stessi discepoli, lavando i piedi a dodici ospiti di diverse strutture carcerarie, sia uomini che donne, sia credenti che non credenti o di altre fedi religiose.

Papa Francesco vi ha rinunciato a malincuore, ma non per questo viene meno il senso dell’intera celebrazione verso la Pasqua

«I fedeli sono avvisati dall’ora di inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie strutture.

Potranno essere di grande aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata.

In ogni caso resta importante dedicare un congruo tempo alla preghiera, valorizzando soprattutto la Liturgia Horarum (Liturgia delle Ore)».

A cura Prof. Raffaele Di Francisca (Varese) * raffaele.difrancisca@dconline.info Segretario Sviluppo e Organizzazione della Democrazia Cristiana di Saronno (VA)

e di Dott. Angelo Sandri (Udine) é segreteria.nazionale@dconline.info * Segretario politico naz.le Democrazia Cristiana e Direttore Responsabile de <IL POPOLO>