A più voci il mondo dello Sport di base chiede alle Istituzioni più dignità e concreta attenzione. – (prima parte).

A più voci il mondo dello Sport di base chiede alle Istituzioni più dignità e concreta attenzione. – (prima parte).
Prof. Alessandro Cappelli

A cura di Prof. Alessandro Cappelli  * Cell. 327-5741079 * alessandro.cappelli@dconline.info *

Vice Segretario prov.le Dipartimento Comunicazione della Democrazia Cristiana provincia di Ascoli Piceno.

Responsabile provinciale del Dipartimento Sport della Democrazia Cristiana della Provincia di Ascoli Piceno.

< A più voci il mondo dello Sport di base chiede alle Istituzioni più dignità e concreta attenzione > – (prima  parte).

Dirigenti e istruttori del territorio si sono confrontati con schiettezza e oggettività  riguardo ai diversi temi ed alle criticità del mondo sportivo, evidenziando sconcerto e perplessità sul come la classe politico/parlamentare e governativa stia trattando un tema così importante e dai riflessi fondamentali per lo sviluppo della nostra Società e con particolare riferimento soprattutto alle giovani generazioni.

In particolar affrontando tematiche quali:

1) la cancellazione del Ministero allo Sport

2) la riforma Spadafora

3) lo Sport vissuto ora dalle fasce giovanili

4) le eventuali ripartenze dei campionati nella stagione in corso.

Il Prof. ISEF Attilio Alfonsi (responsabile tecnico della società di calcio a 11 “Nuova Sant’Egidiese” e collaboratore per la Figc Marche) precisa che:

<< A mio avviso – sottolinea Attilio Alfonsi – non è detto che la cancellazione dello Sport identifichi un disinteresse da parte del governo nei riguardi del mondo dello Sport.

Il Governo magari ha intenzione di rimettere al centro le competenze consolidate nell’ultimo secolo al CONI, ente al quale tutte le federazioni fino ad oggi hanno fatto riferimento al ministero dello Sport.

Si trattava comunque di un Ministero senza portafoglio e quindi l’empasse può essere tranquillamente superato attraverso la costituzione di Commissioni formate da persone che appartengono al mondo dello Sport e quindi abbiano valide competenze acquisite “sul campo”.

Lo Sport italiano necessita di tre interventi fondamentali:

1) infrastrutture (mancano strutture dove praticare sport oppure sono obsolete)

2) riforma scolastica che preveda l’insegnamento di 2 ore settimanali di insegnamento di scienze motorie nella scuola primaria

3) riconoscimento dei professionisti dello Sport ovvero valorizzare tutte le risorse umane che favoriscono lo sviluppo dell’intero movimento sportivo contribuendo in modo importante all’economia del Paese >>.

Claudio Marinucci (Presidente della squadra ascolana femminile di pallavolo “Le Querce”) ha dichiarato:

<< La riforma Spadafora sarà la  rovina di gran parte delle Asd… e spero tanto che il Governo non la appoggi!

Poi per quel che riguarda il nuovo Ministero dello Sport (abbinato alle politiche giovanili) ho delle forti perplessità >> .

Opinione del tutto diversa per Michele Mazzaferri (istruttore della categoria “piccoli amici” scuola calcio A.S.D Porta Romana):

<< Per me la gestione del Ministero dello Sport é stata più che legittima.

L’entourage di Spadafora ha aiutato ben 150 mila persone che lavorano in quel settore.

Adesso credo che sia necessario ristabilire un Ministero per lo Sport e indirizzare innanzitutto i ristori e nello specifico creare i presupposti per far tornare lo sport in funzione >>” .

Dubbi e perplessità su un eventuale ripartenza dei campionati dilettanti per il dirigente Franco Marcucci e il presidente Marcello Natalini  della società di calcio a 11 SS Jrvs Ascoli 1966 (squadra militante nel girone ascolano di seconda categoria):

<< Abbiamo forti dubbi che si possa riprendere in quanto il virus è ancora in circolazione e si è trasformato in altre varianti.

Oltretutto effettuare tamponi per una società locale dilettante comporta un elevato costo economico ed una società dilettante non può sostenerlo.

Si parla anche di cambiare il format del campionato con gare di solo andata per un mese e mezzo. Non crediamo che sono i presupposti per attuarlo considerando  che i giocatori dilettanti hanno avuto un lungo stop ed è impensabile che una preparazione atletica possa durare così poco >>.

Il dirigente Giovanni Di Cesare della Askl (società ascolana di calcio a 5):

<< Ci sono delle reazioni positive per la gestione Spadafora durante la pandemia del 2020.

La gestione dei ristori ai collaboratori sportivi rimasti fermi a causa della chiusura di palestre, piscine, centri sportivi é stata ben programmata. 

Anche la funzionalità per richiederli è stata semplice veloce e non ha avuto particolari criticità. Ora la mancanza dello sport, la diatriba tra Coni e sport e salute mette in serie difficoltà il mondo professionistico e amatoriale in attesa da tantissimi anni di nuove regole, nuove strutture e nuovi referenti >>

FINE PRIMA PARTE – PROSEGUE.

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