A Monteprandone (AP) – dopo due anni di pandemia – torna la storica “Processione del Cristo Morto” venerdì 15 aprile 2022

A Monteprandone (AP) – dopo due anni di pandemia – torna la storica “Processione del Cristo Morto” venerdì 15 aprile 2022
Dott. Fernando Ciarrochi

A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi * Monteprandone (in provincia di Ascoli Piceno)

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Dott. Angelo Sandri

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

Coordinatore della Redazione giornalistica de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< A Monteprandone (AP) – dopo due anni di pandemia – torna la storica “Processione del Cristo Morto” la sera del Venerdì Santo – 15 aprile 2022 > 

Dal 1859, fino a quando non è esplosa la tremenda pandemia COVID 19,  ogni Venerdì Santo si è svolta puntualmente  a Monteprandone (in provincia di Ascoli Piceno) la storica “Processione del Cristo Morto” del Venerdì Santo, che unisce elementi di fede, tradizione e ritualità.

Quest’anno dunque, come dicevamo sopra, dopo gli orrendi due anni di fermo causati dalla pandemia, la sera del Venerdì Santo del 15 Aprile 2022, alle ore 21.oo, partendo dalla Chiesa parrocchiale “S. Nicolò” avrà luogo la straordinaria e storica “Processione del Cristo Morto” che torna ad animare le caratteriste rue dell’incassato medioevale di Monteprandone. الدفع عن طريق باي بال

La bellissima bara del Cristo morto. 

La storia narra al riguardo che la bellissima bara indorata fu costruita proprio per poter transitare in queste suggestive vie ricche di storia, di cultura e di tradizioni.

Da più di 150 anni la sera del Venerdì Santo, prima della Pasqua, migliaia e migliaia di fedeli provenienti anche dai paesi limitrofi si ritrovano tutti a Monteprandone, nella Chiesa parrocchialeintitolata a San Nicolò di Bari, per poter vivere un momento di spiritualità e di preghiera, prima che il corteo processionale inizi ad uscire dalla Chiesa.

U’immagine dell’interno della Chiesa parrocchiale di San Nicolò di Bari a Monteprandone (AP)

Sono ben oltre trecento le persone del paese che vengono impegnate nel corteo processionale che annovera varie figure tra cui menzioniamo: le pie donne, i portatori, la banda musicale, i chierichetti.

Non può non essere evidenziato un aspetto davvero peculiare.

La magnifica bara viene portata a spalla lungo il percorso prestabilito da più squadre.

Le squadre sono composte da quattro portatori ciascuna e si alternano lungo il tragitto da percorrere. الشكل الثلاثي الأبعاد الموجود بالأسفل هو

Alcuni portatori durante il tragitto

Un pò di storia sulla “Processione del Cristo morto”.

La < Confraternita della Pietà e della Morte > decise – nel lontano 1845 – di impreziosire la processione del Venerdì Santo con una Bara di rara bellezza e pregevole fattura tanto da essere l’orgoglio di tutti i cittadini di Monteprandone.

Il gonfalone della benemerita Confraternita monteprandonese

Non  a caso ancora oggi è ancora tale, tanto da essere ammirata e apprezzata da tutti.

Si tratta di un vero capolavoro dell’arte artigiana di un tempo ormai andato. Fu opera dell’ebanista Sante Morelli.

La bellissima statua lignea del Cristo morto, che giace all’interno della bara, è stata realizzata dall’artista Emidio Paci.

La bellissima statua lignea del Cristo morto. كل الالعاب في الانترنت

Nel 1851 sempre la già citata  <Confraternita della Pietà e della Morte> commissionò poi a  Tito Boccachiodi  la doratura  della bara.

Nel 1855 l’ornamento dello stupendo catafalco fu completato con panneggi di  velluto e stoffe pregiate imprziosite da frange d’oro e d’argento – unitamente a cuscini e fiocchi – le quali vennero realizzate a mano dalle religiose benedettine del “Convento di San Marco”, sito in quel di Offida (sempre in provincia di Ascoli Piceno).

Il Monastero delle monache benedettine di San Marco a Offida (AP)

La spesa per quel periodo fu più che considerevole ossia di ben 200 scudi romani.

La Bara fu terminata e nel 1859 per la prima volta essa uscì in processione incantando tutti coloro che la videro: maestosa, splendente, misteriosa, imponente e mistica.

Ancora oggi la Bara del Cristo morto è l’elemento centrale della processione: chiunque la vede ne rimane affascinato e non può non ritornare l’anno successivo a questa importante cerimonia religiosa.

La bara nella sua maestosità

La Bara ha un peso di circa quattrocento chili e viene portata a spalle – nel corso della processione – da quattro portatori rigorosamente vestiti di nero.

Un antico aneddoto tramandato dallo storico e indimenticabile Preposto di Monteprandone, Don Giuseppe Caselli, narra che “portare a spalla la Bara è una benedizione per il portatore“.

Perchè? Chi avrebbe portato la bara si sarebbe sposato felicemente, diceva il vecchio e storico preposto Don Giuseppe Caselli il quale, per frenare la corsa e le continue liti tra i portatori che volevano avere l’onore e l’onere di poterlo fare, fece aggiungere ben 50 chili in più al fine di aumentare il peso della bara. Ottenne questo risutato posizionando vecchie batterie dei mezzi agricoli del tempo.

Un’immagine dall’alto di Monteprandone (AP)

Ovviamente oggi tutto questo non viene assolutamente praticato ! (NDR).

Oltre alla bara, ci sono anche altre parti importanti e preziose del corteo processionale.

In primis la Croce ed i simboli della passione portate dai giovanissimi; le sette parole dette da Gesù sulla croce, ricamate in oro su splendidi gonfaloni rossi;  la bellissima e preziosa statua della Madonna Addolorata con la corona d’oro.

Le sette parole

Alla storica processione partecipano varie autorità religiose, militari e civili tra cui il Sindaco di Monteprandone, il Presidente della Provincia , il rappresentante della Regione Marche e altre varie personalità istituzionali.

Don Vincent Ifeme, dal 2019 Parroco a Monteprandone (AP)

Un sentito e  particolare ringraziamento va rivolto al Parroco Don Vincent Ifeme, ai componenti della < Confraternita della Pietà e della Morte > ed a tutti coloro che in questo periodo alquanto difficile si sono voluti adoperare, con sacrificio e con entusiasmo, per riprendere dopo due anni di pesante stop questa importante tradizione.

L’omaggio del Sindaco di Monteprandone Sergio Loggi al Cristo Morto (Venerdì Santo del 2020)

E’ senz’altro negli occhi di tutti l’immagine del Sindaco di Monteprandone Sergio Loggi che nel Venerdì Santo del 2020 (e così anche l’anno successivo) ha reso omaggio da solo, a nome di tutta la Comunità monteprandonese al Cristo morto che a causa della pandemia non era possibile portare come inveterata consuetudine nelle vie della città.

E proprio il loro grande impegno ha così permesso che l’intera comunità monteprandonese possa – nel Venerdì Santo 2022 – tornare a rivivere uno dei suoi momenti più importanti sia dal punto di vista religioso, che da quello  storico-culturale, e che è parte sostanziale del DNA in quanto tale.

 

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