Un’immagine nella Storia !

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A cura di Rodolfo Concordia (Roma) * rodolfo.concordia@donline.info * Cell. 335-7709516 * Coordinatore della Segreteria politica naz.le D.C.  e Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana del Lazio 

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E’ trascorsa una settimana, ma conservo ancora negli occhi e nel cuore l’immagine del Santo Padre che apparentemente Solo, sfida il vuoto fisico della piazza  di S Pietro e chiede a nostro Signore di mettere fine al dolore del mondo.

Essa contempla a mio avviso la Speranza di una umanità sofferente che si rivolge a Lui ed implora la Sua Misericordia ed il termine di un Tempo della Prova, che ha debordato dai confini dell’immaginario e ricondotto l’umanità alla  riscoperta della nostra condizione umana, alla nostra insufficienza e la personale condizione di essere poca cosa rispetto ai confini del Cosmo.

Ed in tutti, anche fra coloro che non credono, ha suscitato solidarietà, gratitudine, affetto, riconoscenza verso un gesto “epocale” che trasuda di una umanità, che resterà indelebile nella vita dei cristiani e che si iscrive nel Tempo della Storia.

Dal Suo volto traspariva tutto il senso di una precarietà, di un dolore che esalava dal profondo del cuore ed anche una forte preoccupazione verso una umanità in balia di un mostro che ha come obiettivo una tragedia umana.

Da queste considerazioni  appare la grandezza del Suo gesto, che vola al di sopra della condizione dell’Immanente, traccia un percorso di una Nuova Speranza e fa nascere una Nuova Consapevolezza della nostra condizione umana che si risintetizza nella realtà del Tempo e vive per intero, la Sua Dimensione Escatologica.

Esso,infatti, sintetizza il principio non derogabile della nostra condizione umana, di per sè insufficiente a vivere la pienezza di un ruolo che non può disconoscere i limiti della  nostra miseria che da sola, non può debellare il male del mondo e che non può vivere nella ristrettezza della nostra vulnerabilità e nella solitudine nei confronti del Creato.

Ed a tale tragedia solo attraverso il Signore si può aprire una Nuova Speranza di riprendere un Nuovo Cammino che non sarà né facile e né scontato.

E Lui, nella consapevolezza della nostra insufficienza, chiede a Colui che tutto può, di offrirci il Suo aiuto, invocando la Sua Misericordia ed il Suo perdono, che si identificano in Lui e che rappresentano il frutto copioso della Sua bontà verso di noi.

E’ semmai cosciente che nel tempo dell’oggi, l’uomo si è allontanato dalle Sue Vie e quindi dalla Verità; ma la Fede che il Santo Padre nutre verso il Padre, Lo porta in tutta umiltà, a rivolgersi a Chi, è portato dal Suo amore verso l’uomo ad offrirci quella Misericordia che lo scorso anno, abbiamo celebrato e che oggi noi Gli chiediamo di somministrarci.

Siamo consapevoli infatti, che il dolore del mondo è contemplato nella Storia umana  e nella miseria di ciò che siamo, nei giornalieri comportamenti con cui viviamo il Cammino Terreno, spesso dimenticando la via di Salvezza a cui dobbiamo tendere nell’immanente se vogliamo Sperare nel Dono dell’Eternità.

Ma egli è il Santo Padre, colui che nella storia dei successori di Pietro Lo rappresenta, in continuità con la Genesi dell’uomo e che può quindi rivolgersi a Lui ed intercedere per noi.

In virtù di ciò, sfidando il silenzio di una piazza avvinta nel suo dolore, è li presente a rappresentare una umanità che partecipa, alla Sua richiesta rivolta al Padre.

Quel gesto è ormai conpenetrato nel mio cuore ed è ricco di una voglia di preghiera che personalmente vivo nel quotidiano, ma che in virtù del Tempo dell’oggi, si trasforma ancora di più in Speranza del Domani, accompagnata da un esercito dei credenti e rivolta al Sacro Cuore di Nostro Signore.

Grazie Papa Francesco per questo gesto di umiltà che è ricco di Valori e di Insegnamenti che travalicano anche il Cammino Terreno e che schiudono all’apertura il cuore. E dopo aver vissuto questi sublimi attimi di Cielo, riscopriamo una aspettativa escatologica, rivolta alla dimensione dell’Eternità.

Oh Signore, rafforza la nostra Fede affichè resti in noi, il desiderio di averTi sempre accanto e di non interrompere mai il legame con Te nel Cammino giornaliero che ci condurrà all’Eternità del tempo, pieni della Luce della Tua presenza e del Tuo amore.

 

A cura di Rodolfo Concordia (Roma) * rodolfo.concordia@donline.info * Coordinatore Segreteria politica naz.le D.C.  e Segretario politico regionale Democrazia Cristiana Lazio 

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3 anni fa

Papà Francesco, é in grande Pontefice

Lino
3 anni fa

Mi colpisce, oltre la consueta profondità di Concordia, la timidezza degli esponenti politici cattolici di altri partiti. Per questo è importante che i cattolici si uniscano in un partito ispirazione cristiana anche nel nome come la DC. Un partito ovviamente sempre aconfessionale ma nel quale i cattolici non devono vergognarsi di esserlo. Un partito come anche il Sindacato CISL in cui milito come RSU che possiamo stare come una casa accogliente.