Lavoro, a 30 anni 4 laureati su 10 senza impiego o sottoccupati.

L'Italia non è un Paese per giovani. A 30 anni, infatti, quattro laureati su dieci sono senza lavoro o sottoccupati. E'quanto risulta dai dati dell'osservatorio statistico dei consulenti del lavoro secondo cui nel 2017.

Lavoro, a 30 anni 4 laureati su 10 senza impiego o sottoccupati.

articolo di Antonio Gentile su : www.ilpopolo.news

L’Italia non e’ un Paese per giovani (laureati): a 30 anni, 4 su 10 sono senza lavoro o sottoccupati. E’ quanto risulta dai dati dell’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, secondo cui nel 2017 degli oltre 1,7 milioni di trentenni con la laurea, il 19,5% (344 mila) e’ privo di occupazione, e un ulteriore 19% (circa 336 mila) opera in posizioni professionali che non richiedono laurea. Inoltre il titolo di studio ‘pesa’ in busta paga: la retribuzione mensile media dei laureati dipendenti “e’ pari a 1.632 euro, ovvero il 30% in piu’ di un occupato con la licenza media (1.139) e del 20% di un diplomato (1.299)”.

Ad accendere i riflettori sulla condizione dei giovani adulti della Penisola (fra i 30 e i 39 anni) che hanno concluso con successo gli studi universitari è l’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, che mette in evidenza, fra l’altro, il fenomeno della cosiddetta ‘sovra-istruzione’: quasi un laureato trentenne su 4 (23,6%) svolge un’attività che non richiede la laurea.

Va meglio, invece, si legge nell’indagine, a quel 61,5% che riesce a lavorare, mettendo a frutto il titolo di studio conseguito. “Nel 2017, il tasso di occupazione dei trentenni laureati (81,3%) è stato superiore di 8 punti percentuali, rispetto ai giovani diplomati di pari età, e arriva a 24 punti percentuali”, al confronto con i coetanei con sola licenza media.

Le prospettive d’inserimento nel mercato, sottolineano i consulenti, “migliorano per coloro che hanno raggiunto almeno un titolo secondario superiore”, e si rivelano “massime per chi giunge a conseguire un titolo universitario”. Il vantaggio nel possedere un livello di istruzione più elevato appare, poi, più marcato “per le donne trentenni, specie nel Mezzogiorno”.

Come accennato, la busta paga dei laureati dipendenti è più ‘pesante’, rispetto agli stipendi di chi non ha completato un iter universitario, tuttavia si osserva come “un trentenne psicologo guadagni mensilmente 1.351 euro (solo 52 euro in più di un coetaneo diplomato), mentre un ingegnere (1.850), o un medico (1.869) percepiscono oltre 550 euro in più rispetto ad un diplomato”.

E, se chi ha frequentato Lettere e Filosofia arranca, fra le facoltà ‘giuste’ si segnala Scienze statistiche: il 96,3% è impiegato, mentre tra i laureati in Lingue ad avere un incarico sono 3 su 4 (73,2%).

Questo governo deve provvedere al danno che ha provocato il governo precedente. Deve sostenere i giovani italiani. E deve richiamare i giovani che per motivi di lavoro sono andati fuori dall’Italia. La quale deve crescere con la forza degli italiani. Il destino del popolo è dettato dalla politica e dallo Stato. Il quale si deve prendere carico degli italiani. E non farli fuggire all’estero come succede tutt’ora. Era insostenibile quello che stava accadendo prima di questo governo i quale lasciava andare via gli Italiani, e permetteva che sbarcassero in Italia migliaia di migranti.

di Antonio Gentile