“IL PAESE HA BISOGNO DI NOI !”: linee guida per una proposta agli italiani elaborate dal Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana (SECONDA PARTE).

“IL PAESE HA BISOGNO DI NOI !”: linee guida per una proposta agli italiani elaborate dal Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana (SECONDA PARTE).

A cura di CATERINA OMES (Milano) * Segretario nazionale Vicario del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana * caterina.omes@dconline.info * 338-9446344

e di ANGELO SANDRI (Udine) * Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it

“IL PAESE HA BISOGNO DI NOI !”: linee guida per una proposta agli italiani elaborate dal Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana (SECONDA PARTE).

Proseguiamo l’analisi dei vari punti programmatici contenuti nel documento < Il Paese ha bisogno di noi > approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana nel luglio del 2017.

Sulla edizione del Popolo di ieri (01-10-2019) abbiamo pubblicato la prima parte del documento. Quest’oggi pubblichiamo la seconda parte dello stesso e contiamo – nei prossimi due giorni – di completare la presentazione del documento di cui trattasi.

  • ORGANIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE

Acquisizione delle competenze per poter giungere ad un significativo potenziamento dei giudici di pace nelle regioni ed a una loro più razionale  distribuzione sul territorio, in modo da dare un contributo alla diminuzione dei tempi di giustizia , ed alla migliore fruibilità di tale diritto costituzionalmente sancito a vantaggio dei cittadini, delle imprese, della pubblica amministrazione locale.

Completa tale sviluppo organizzativo della giustizia di pace, l’armonizzazione, la comunicazione mediatica  nel territorio regionale, degli organismi di mediazione (DM 139/14)  e degli organismi di composizione della crisi (L.3/2012), veri strumenti dinamici in grado di decongestionare e creare le basi culturali per un nuovo civile “litigare” nel nostro paese .

 

  • ORGANIZZAZIONE SANITARIA

Consolidare il riconoscimento dell’autonomia regionale in materia di organizzazione sanitaria e della governance del sistema. Tale autonomia e’ stata affermata dalla Corte Costituzionale, ma e’ stata al contempo rimessa in discussione da alcune pronunce della Corte stessa (passando per il solito Tar del Lazio) che hanno ricondotto aspetti organizzativi all’osservanza di principi fondamentali della materia, inderogabili da parte delle Province.

Con l’affermazione dell’autonomia organizzativa si intende, in pratica, evitare che determinate sfere d’intervento, non ascrivibili all’osservanza dei livelli essenziali delle prestazioni e comunque non pregiudizievoli dei diritti garantita su tutto il territorio nazionale, possano essere sottratte in via interpretativa alla disponibilità del legislatore regionale

 

  • PROTEZIONE CIVILE

Acquisizione di forme e condizioni particolari di autonomia limitatamente alla disciplina del Corpo Forestale nel territorio provinciale  ( regionalizzazione del Corpo Forestale dello Stato)

Il Corpo Forestale provinciale  dovrebbe poter sostituire, nell’ambito del territorio locale, il corpo forestale dello stato e svolgere mansioni nelle materie di competenza regionale, uguali funzioni e compiti attribuite allo stesso in campo nazionale. Alla Ente provincia  spetterebbero organizzazione, reclutamento e formazione professionale del corpo, nel quale debbono confluire le Gev (Guardie ecologiche volontarie ) incardinate in ogni regione a sentinella dell’ambiente e dell’eco sistema.

In particolare il corpo forestale provinciale  dovrebbe operare nell’ambito del territorio locale  con compiti di polizia ambientale e forestale per lo svolgimento delle funzioni attinenti la prevenzione, la sorveglianza, la tutela e gestione del territorio agro-silvo-pastorale, forestale e montano , del suolo, delle acque, dell’ambiente e delle risorse naturali in genere, nonchè di ogni altro compito diretto alla valorizzazione, alla sensibilizzazione ed alla divulgazione delle attività inerenti il corretto utiilizzo del territorio e la salvaguardia dell’ambiente . Tale regolarizzazione renderebbe effettive le disposizioni ora non operanti .

 

  • INFRASTRUTTURE 

Finalità generali – intervenire, attraverso procedure ispirate all’efficienza ed alla economicità dell’azione amministrativa, per sanare il grave deficit infrastrutturale in cui versa ogni territorio locale del Paese, al fine di rimuovere gli ostacoli anche di tipo mafioso, che possono frenare e dissipare la competitività e l’eccellenza delle imprese e promuovere un corretto e trasparente sviluppo del territorio. favorire l’emanazione di una legislatura provinciale  in materia di infrastrutture per la mobilità che, in attuazione del titolo V della Costituzione ed in ossequio al nuovo equilibrio Stato /Province /Enti locali disegnato dall’assetto costituzionale, disciplini la materia garantendo il massimo coinvolgimento degli enti locali alla luce del principio di sussidiarietà e valorizzazione delle autonomie.

Ambiti – associare la Provincia al processo decisionale per la realizzazione delle infrastrutture di interesse sopranazionale e di primario interesse nazionale – attività legislativa colta a consentire alla provincia  il pieno governo del procedimento per la realizzazione di infrastrutture per la mobilità, anche di interesse nazionale e/o interprovinciale, che insistono sul territorio locale  e sono al servizio della mobilità locale . – attività legislativa che consenta, anche in attuazione del Codice dell’Ambiente, di disciplinare ed applicare norme provinciali  in materia di valutazione ambientale alle infrastrutture definite al punto precedente. – attuazione di modelli di coamministrazione Province / Regioni / Stato sugli areoporti nazionali che insistono nei vari territori locali.

 

A cura di CATERINA OMES (Milano) * Segretario nazionale Vicario del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana * caterina.omes@dconline.info * 338-9446344

e di ANGELO SANDRI (Udine) * Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946

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Paolo Elli
4 anni fa

Buongiorno, mi permetto di scrivere un mio pensiero per quanto riguarda il Corpo Forestale
personalmente ritengo che chi debba occuparsi del patrimonio naturale del nostro paese DEVE essere un corpo di polizia dello Stato, e non provinciale, regionale o altro. l’Italia aveva un Corpo che si occupava di questo, ed è stato annientato. Sarebbe molto più opportuno ricostruirlo e utilizzarlo come si deve. Per quanto riguarda i compiti di Protezione Civile mi piacerebbe che si pensasse alle nostre Forze Armate, che attualmente sono utilizzate in ambiti di guerra, invece che pensare ancora una volta ai volontari, che per quanto siano persone magnifiche vanno comunque addestrati e riforniti di tutto, le nostre Forze Armate hanno già tutto e sono ben addestrate e si potrebbero utilizzare nel nostro paese invece che fuori, (so benissimo che dobbiamo stare agli ordini della NATO, ma per fortuna non tutte le forze armate sono all’estero).
Ovviamente senza volere fare polemica, è solo un mio pensiero, d’altronde avrei sempre pensato allo Stato come ad un padre di famiglia che cerca di risparmiare e di far vivere la propria famiglia nel migliore modo possibile.