ANORESSIA E BULIMIA: L’EPIDEMIA PIU’ DIFFUSA DEL 21° SECOLO !

ANORESSIA E BULIMIA: L’EPIDEMIA PIU’ DIFFUSA DEL 21° SECOLO !

Nella maggior parte di casi si ammalano le donne. L’età delle persone colpite però si abbassa sempre di più

I disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti.

Sono oltre tre milioni le persone in Italia convivono con i disturbi del comportamento alimentare (Dca), fra questi 2,3 milioni adolescenti. Possono manifestarsi in persone di diverse età, sesso, provenienza sociale, ma sono solitamente più comuni in giovani donne in età compresa tra gli  8 e i 25 anni.

I Disturbi del comportamento alimentari, specie anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, sono in questo momento in Italia, come in tutto il mondo. L’incidenza di mortalità su anoressia e bulimia è intesa come la terza fonte a rischio, dopo  morte da incidenti stradali e malattie da tumore.

A volte basta una frase per capire che un bambino è a rischio. “Non so cosa fare. Non assaggia niente. Non sembra proprio interessato al cibo. Questo non riesco a farglielo mangiare”. Parole che fanno parte dell’esperienza di molti genitori. Spesso si tratta di problemi che si risolvono spontaneamente, ma talvolta tendono a protrarsi nel tempo e a trasformarsi in veri e propri disturbi.

Al centro del disordine alimentare, che si manifesta come malattia complessa, risultante dall’interazione di molteplici fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici e psichiatrici, c’è comunque da parte del paziente una ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della propria forma fisica, del proprio peso e corpo e una necessità di stabilire un controllo su di esso.

Tra le ragioni che portano allo sviluppo di comportamenti anoressici e bulimici, si evidenziano, oltre a una componente di familiarità, l’influenza negativa da parte di altri componenti familiari e sociali, la sensazione di essere sottoposti a un eccesso di pressione e di aspettativa, o al contrario di essere fortemente trascurati dai propri genitori, il sentirsi oggetto di derisione per la propria forma fisica o di non poter raggiungere i risultati desiderati per problemi di peso e apparenza. Per alcune persone, si tratta di una tendenza autodistruttiva che le porta ad alterare il proprio comportamento alimentare o ad abusare di alcol o droghe.

1) “Chi soffre di anoressia vuole dimagrire all’infinito e si sente appagata dal riuscirci”.

2) “Chi soffre di bulimia tende invece ad abbuffarsi in poco tempo con elevate quantità di cibo, in una sorta di attacchi compulsivi che spingono a mangiare senza ragionare.

L’anoressia e la bulimia però possono anche dipendere dal fatto che l’individuo subisca situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, comportamenti abusivi da parte di familiari o di persone esterne, difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia.  Naturalmente questa catena può essere spezzata e con lo sforzo della persona malata, di chi gli vive intorno e degli specialisti giusti, si può ripristinare una vita serena e normale in cui l’alimentazione non è più un’ossessione e occupa il giusto posto nella scala della vita.

di Antonio Gentile